Report dei lavori del convegno del 27 marzo 2012 “Lavoro e disabilità psichica”

Cari amici,

manteniamo l’impegno preso nel corso del convegno “Lavoro e disabilità psichica” del 27 marzo 2012, inviando, a tutti gli invitati alla nostra iniziativa, il report dei lavori in formato pdf.

Comitato Genitori Giovani Disabili Psichici

Giuseppe Dominijanni

Virginio Massimo

Alessandro Paramatti

Maria Giulia Spinedi

Roma, 23/07/2012

Pdf:  Presentazione sintesi lavori 27 marzo 2012 3

radioeclissi un anno di radio

Radioeclissi nasce un anno fa grazie alla regia di Maurizio Mequio. Una idea che ha dato la possibilità di noi utenti del centro diurno di Viale di Valle Aurelia di esprimerci e di partecipare tutti  insieme alla quella radioweb che per noi è diventato un momento di coesione. Noi tutti abbiamo pertecipato alla realizzazione del filmato.Qui sotto il link: radioeclissi un anno di radio

 

http://www.youtube.com/watch?v=JuljlTjFX2Q&list=HL1342874243&feature=mh_lolz

 

Buona Visione

Bologna, sempre meno meno aziende e posti di lavoro a disposizione dei disabili

Bologna, sempre meno aziende e posti di lavoro a disposizione dei disabili

Rapporto 2011 della Provincia. Anche se sono in lieve aumento gli avviamenti al lavoro, si registra un calo di aziende e posti disponibili. Tra le cause, la sospensione degli obblighi di assumere disabili per le aziende che usano ammortizzatori sociali

 

BOLOGNA – Da 7.949 nel 2008 a 7.072 nel 2010, di cui 2.366 scoperti. Quasi 900 posti in meno in 2 anni a disposizione dei lavoratori disabili. È quanto emerge dal Rapporto 2011 sui servizi della Provincia per le persone con disabilità. E oltre ai posti calano anche le aziende. Si impoverisce, infatti, il tessuto produttivo della provincia: da 2.993 nel 2008 le imprese con obbligo di invio del prospetto riepilogativo sull’assunzione di lavoratori disabili sono passate a 1.171 nel 2010. Tra le cause di questo calo c’è il meccanismo della “sospensione degli obblighi” che prevede la possibilità, da parte delle aziende che utilizzano ammortizzatori sociali (cassa integrazione straordinaria, mobilità, amministrazione straordinaria, ecc.) di essere sospese dall’obbligo di assumere persone disabili per tutto il tempo in cui permane la situazione di crisi. La sospensione è anche una delle cause del calo dei contributi esonerativi versati dalle aziende che passano da quasi 6 milioni euro nel 2009 a poco più di 4 milioni di euro nel 2011 (-30%). Confortante, invece, il dato sugli avviamenti al lavoro, 554 nel 2011, in lieve aumento (+77 rispetto al 2010).

 

Invalidi civili, italiani (ma sono in lieve aumento gli stranieri) e over 45. Ecco chi sono i disabili iscritti all’elenco unico provinciale previsto dalla Legge 68/1999. Al 31 ottobre 2011 gli iscritti totali erano 8.491 di cui quasi 4.000 donne e 476 extracomunitari (182 le donne). Il dato è in linea con gli anni precedenti: erano 8.171 nel 2010, di cui 3.800 le donne e 428 gli stranieri (165 le donne). Degli 8.491 iscritti nel 2011 la maggior parte (8.104) sono invalidi civili (di cui 3.875 donne), seguiti da invalidi del lavoro (229 di cui 28 donne) e invalidi per servizio (158 di cui 76 donne). Anche in questo caso il dato è in linea con gli anni precedenti. Per quanto riguarda l’età, la maggior parte degli iscritti sono over 45 (4.993 di cui 2.430 donne), seguiti dalle persone di età compresa tra 35 e 44 anni (2.068 di cui 906 donne), tra i 25 e i 34 (1.094 di cui 492 donne), tra 19 e 24 (293 di cui 133 donne) e tra 15 e 18 anni (42 di cui 18 donne).

 

In crescita gli avviamenti al lavoro. Sono stati 554 nel corso del 2011 (di cui 26 a favore di extracomunitari), mentre erano 477 nel 2010 (32 extracomunitari) e 450 nel 2009 (10 extracomunitari). Non si è raggiunto ancora il dato del 2008 quando gli avviamenti sono stati 582 (18 extracomunitari). Si tratta di un aumento che riguarda soprattutto gli avviamenti fatti “a richiesta numerica” da parte delle aziende (93 nel 2011 a fronte dei 64 del 2010) ed è dovuto alla maggiore attenzione da parte dell’ufficio per l’inserimento mirato dei disabili alla “chiamata sui presenti” che ha interessato nel 2011 anche alcune pubbliche amministrazioni. Cauto ottimismo anche per gli accordi in convenzione stipulati nel 2011 (350 di cui 8 con aziende pubbliche): il dato è in lieve aumento rispetto al 2010 (323 di cui 6 con aziende pubbliche) e sembra essere tornato ai valori del 2008 (371 di cui 16 con aziende pubbliche). Ovviamente il dato va messo in relazione con le prospettive imprenditoriali del primo semestre del 2011: nel rapporto la Provincia sottolinea come le prospettive a medio-lungo termine mostrino già una parziale “ricaduta” dell’ottimismo delle aziende. In aumento anche i tirocini: 107 nel 2011 di cui 50 a favore di donne (erano 103 nel 2010 di cui 47 a favore di donne). (lp)

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IN SICILIA NASCE IL CORESAM

Cronaca Oggi 11/7/2012

DISABILI MENTALI, IN SICILIA NASCE CORESAM, IL COORDINAMENTO FRA ASSOCIAZIONI, CASE FAMIGLIA E COOPERATIVE SOCIALI

2012-07-11 19:25:38

CATANIA – In Sicilia nasce il CO.RE.SA.M., il Coordinamento Regionale della Sanità Mentale, un organismo al quale aderiscono una trentina fra cooperative sociali, comunità-alloggio, case-famiglia e associazioni dei genitori e degli utenti impegnate nella cura per la riabilitazione dei disabili psichici e distribuite in tutta la regione.

Venerdì 13 luglio a Catania, alle ore 10, nel Palazzo dell’Esa, la costituzione del CORESAM sarà preceduta da un confronto con la partecipazione, fra gli altri, di Raffaele Barone, psichiatra e membro della Commissione Regionale della Sanità Mentale, Giuseppe Fichera, del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASP di Catania, Francesco Lirosi, uno dei promotori del Coordinamento insieme ai referenti delle nove provincie e co-fondatori del coordinamento. Il CORESAM, attraverso i suoi operatori, avrà da subito il compito di affiancare, insieme ad altri addetti ai lavori del settore salute mentale, le nove ASP siciliane della formulazione di altrettanti Piani Locali di Azione che confluiranno nel Piano Strategico della Sanità Mentale, uno strumento messo a punto dall’Assessore Regionale alla Salute Massimo Russo per riorganizzare il settore dell’assistenza psichiatrica in Sicilia e sollecitato alla Regione dagli operatori che, nei mesi scorsi, avevano evidenziato l’esigenza di riordinare nel suo complesso – numero dei pazienti e loro fabbisogno, servizi, funzioni e distribuzione delle strutture sul territorio – la disabilità mentale in Sicilia. Una mappa che terrà conto anche delle più recenti patologie della società moderna di cui sono vittime sempre più adolescenti e adulti.

Fra le urgenze da affrontare l’imminente dismissione dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto, la cui chiusura definitiva è programmata per marzo 2013.

Inchieste di Repubblica

Questi sono i link tratti da Repubblica.it REleinchieste

interessano la salute mentale gli aspetti e le proposte

Dott: Pompeo Martelli:

http://video.repubblica.it/le-inchieste/fermo-il-museo-della-mente/100130/98509

Dott: Marino

http://video.repubblica.it/le-inchieste/marino-il-caos-nelle-dismissioni-degli-ex-manicomi/100132/98511

Dott: Giampietro Loggi

http://video.repubblica.it/le-inchieste/castel-san-guido-la-comunita-di-recupero/100129/98508

Dott: Gianfranco Palma

http://video.repubblica.it/le-inchieste/cosi-li-accompagniamo-verso-l-autonomia/100131/98510

Si ringrazia la Repubblica.it e Repubblica TV

il Sole 24 Ore – Più posti ai disabili con i nuovi conteggi

Dal Sole 24 Ore del 9/7/2012

 

 

Più posti ai disabili con i nuovi conteggi

 

Cambiamenti in arrivo anche sul fronte del lavoro dei disabili: il comma 27 dell’articolo 4 della riforma Fornero ridisegna i criteri previsti dall’articolo 4, comma 1 della legge 68/99, sulle assunzioni obbligatorie delle categorie protette. Le modifiche comportano la totale revisione del computo della base occupazionale per la determinazione delle quote di riserva: l’effetto causato dall’inclusione di pressoché tutti i lavoratori subordinati porterà moltissimi datori di lavoro a rilevare scoperture, che dovranno essere “sanate” attraverso nuove assunzioni di soggetti disabili.

La legge 68/99 impone ai datori di lavoro pubblici e privati di assumere lavoratori disabili nelle seguenti misure: 7% dei lavoratori occupati, se si occupano più di 50 dipendenti; due lavoratori, per un organico da 36 a 50 dipendenti; un lavoratore, se si occupano da 15 a 35 dipendenti (l’obbligo scatta in caso di nuova assunzione).

Il restyling operato dalla legge 92/2012 fa lievitare da subito la base occupazionale perché la nuova norma esclude dal computo solo i lavoratori assunti tramite collocamento obbligatorio, i soci di cooperative di produzione e lavoro, i dirigenti, i contratti di inserimento, i lavoratori somministrati presso l’utilizzatore, i lavoratori assunti per attività all’estero (per la corrispondente durata), gli Lsu, i lavoratori a domicilio, i lavoratori emersi ex legge 383/2001. Sono invece inclusi nel conteggio gli assunti con contratto a tempo determinato non superiore a 9 mesi.

Restano in vigore le esimenti disposte dalle normative di settore, quale – ad esempio – l’esclusione del computo dei lavoratori apprendisti, confermata dal Dlgs 167/2011; l’esclusione già presente per il personale dei cantieri edili viene estesa a quello operante con analoghe attività nei montaggi industriali.

La norma non fissa un termine per riconteggiare l’organico e per la decorrenza dell’obbligo di copertura a seguito del nuovo metodo di computo (nel caso di sforamento delle fasce): si procederà probabilmente in sede di redazione del prospetto annuale (31 dicembre 2012), data dalla quale scatterebbe l’eventuale obbligo di nuova assunzione. Nel caso di aziende oggi fuori dall’obbligo ma il cui ricalcolo dell’organico comporti l’ingresso nella fascia da 15 a 35 dipendenti, la copertura della quota – salvo diverse indicazioni – dovrà avvenire entro 60 giorni dall’eventuale nuova assunzione.

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petizione contro la proposta di legge Ciccioli

Ho ricevuto questa nota della Presidente dell’UNASAM, Gisella Tricas, alla quale ho dato la seguente risposta. Cara Gisella condivido appieno la raccolta delle firme contro la proposta di Legge Ciccioli sulla quale abbiamo espresso pubblicamente, come Movimento de Le Parole Ritrovate, la più totale avversione per le note ragioni che non sto qui a ripetere. Mi meraviglia però, anzi mi sembra indegno, da parte tua definire una ” vergogna ” l’azione di familiari che quotidianamente si impegnano a dare un aiuto ai propri cari e/o a chi in quel momento ne ha più bisogno. Ne definirei ” vergogna ” la proposta di legge 181 che intende diffondere questo metodo di approcciare la salute mentale in modo uniforme in tutto il Paese. La cosa mi meraviglia ancora di più dopo avere visto il film ” Casa Matta “, in cui tu personalmente hai messo a disposizione le tue risorse e la tua esperienza per realizzare un contesto nel quale persone con difficoltà possono condurre la loro vita con grande dignità. Questo è il nodo vero del problema, la partecipazione attiva di membri di una comunità, parenti amici, cittadini è proponibile anzi necessaria non perché costa di meno alle Istituzioni o perché ne riduce le responsabilità, ma semplicemente perché è migliore. Perché crea quelle condizioni di inclusione sociale e di integrazione necessarie per non far sentire, coloro che hanno problemi di salute mentale, esclusi dalla comunità. Tutto il resto sono questioni marginali sulle quali si può discutere e che possono essere variamente declinate. Non vogliamo neutralizzare l’azione delle associazioni dei familiari anzi vogliamo la loro più grande diffusione e con la più ampia partecipazione diretta, non delegata, di utenti familiari, operatori e cittadini sensibili al problema. Spero che quanto prima tu possa riacquistare una maggiore lucidità nello scegliere termini più idonei a definire l’azione di chi tutti i giorni si confronta con il dolore e la sofferenza.

Un cordiale saluto. Giovanni Fiori

Cari amici vi ricordo la Petizione Popolare “Manicomionograzie”. Abbiamo bisogno di raccogliere le firme dei familiari e di tutte le persone interessate per fermare questa legge improponibile! Inoltro vi segnalo che Renzo De Stefani sta organizzando una raccolta di firme a sostegno di quell’altra vergogna chiamata “181” e lo farà organizzando iniziative pubbliche in diverse regioni. Non vi nascondo la mia preoccupazione perchè il disegno di De Stefani e di tutti i Direttori dei DSM che lo sostengono è quello di neutralizzare l’azione delle Associazioni dei Familiari. Nel momento in cui i dipartimenti saranno seminati di “UFE” avranno raggiunto lo scopo. E non è difficile trovare familiari da convincere della “bontà” della loro operazione. Tantissimi servizi di salute mentale mai come ora hanno avuto un livello di qualità così basso nei luoghi e nelle pratiche. E noi dobbiamo mantenere alta non solo la vigilanza ma la nostra azione propositiva ma anche di denuncia. Per firmare la petizioen contro la Ciccioli basta andare sul sito www.manicomionograzie.it Un caro saluto. Gisella

Disabili psichici e lavoro: genitori delusi dal sottosegretario Guerra

Disabili psichici e lavoro: genitori delusi dal sottosegretario Guerra

Un botta e risposta conferma le preoccupazioni del Comitato genitori giovani disabili psichici sull’indebolimento della legge 68/99. “In ultima analisi sembra che sia più importante facilitare la vita alle imprese”

ROMA – Erano preoccupati, restano preoccupati: sono i familiari del Comitato genitori giovani disabili psichici che, a giugno scorso, avevano gridato attraverso una lettera al sottosegretario al Lavoro e alle politiche Sociali Maria Cecilia Guerra, il loro disagio relativamente all’indebolimento delle politiche per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità psichica e mentale. Un grido di rabbia per la mancata applicazione della legge 68/99 sul collocamento mirato e per la solitudine che investe, in assenza di politiche attive per il lavoro, le famiglie che hanno a carico figli o parenti con disabilità psichiche e mentali.

La risposta del Sottosegretario, giunta infatti immediatamente dopo quella missiva, non soddisfa e lascia nella preoccupazione il Comitato. Si confermano i tagli nel fondo per il diritto al lavoro delle persone disabili (art.14 legge 68/99), si confermano regole e codici, si conferma la compensazione territoriale. Conferme che danno il quadro denunciato da anni dalle associazioni di rappresentanza della disabilità, cui manca però una controproposta ministeriale. Ovvero, politica.

“Viene riconfermata la sostanza di quanto da noi denunciato, senza voler minimamente intenderne – sottolinea infatti il Comitato – la gravità. Si cerca solo di fornire una giustificazione all’esistente. Il messaggio è chiaro: la situazione è questa e non può essere modificata. Ci chiedono in sostanza di farci una ragione del fatto che i soldi stanziati per il fondo per la disabilità rappresentano una cifra irrisoria con la quale non è praticamente possibile fare nulla di significativo; siamo invitati a fidarci della correttezza dei datori di lavoro in una situazione in cui l’evasione dall’obbligo delle assunzioni per i disabili ha raggiunto percentuali incredibilmente alte; manca la volontà politica di utilizzare un sistema serio di controlli in difesa del diritto al lavoro dei disabili e si pretende di giustificare una norma, potenzialmente devastante, come quella contenuta nelle compensazioni. In ultima analisi sembra che per il Ministro del Lavoro sia più importante “facilitare la vita alle imprese che impegnarsi per garantire il rispetto dei diritti dei disabili”. Uno sconforto non proprio prevedibile.

“In riferimento alla vostra richiesta – si legge infatti nella nota ministeriale -, riportiamo gli elementi tecnici forniti dalla competente Direzione generale del ministero del Lavoro e delle politiche Sociali”. Specificatamente in questo senso, la nota riporta le regole di istituzione del Fondo per il diritto al lavoro delle persone disabili (art.14 legge 68/99) e i fondi dedicati dalle modifiche apportate con la legge 122/2010, ma chiarisce anche il quadro del codice degli appalti e delle responsabilità delle Pubbliche amministrazioni, nonché delle compensazioni.

“Le risorse statali a qualunque titolo spettanti alle regioni a statuto ordinario sono ridotte in misura pari a 4.000 milioni di euro per l’anno 2011 e a 4.500 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2012”. La riduzione del Capitolo 3892 “Fondo per il diritto al lavoro dei disabili” è pari a Euro 39.274.201,00”. L’assegnazione finale per l’anno finanziario 2012 e per il triennio 2012-2014 è pari dunque ad Euro 11.538.494,00, ma “tale capitolo di spesa – precisa ancora il ministero – è stato, inoltre, oggetto di accantonamenti. Pertanto, la somma ad oggi disponibile risulta pari ad Euro 2.429.702,00”.

Analoga risposta su codice degli appalti, obblighi della Pubblica Amministrazione e compensazioni territoriali: si chiarisce il quadro e non si avanza nessuna controproposta, o azione di contrasto a questo stato di cose. Relativamente al codice degli appalti, infatti, si chiarisce che “l’articolo 4, comma 2, lettera b), n. 1, punto 1.7, del D.L. 13 maggio 2011, n. 70 che prevedeva che siano esclusi dalla partecipazione alle procedure di affidamento i soggetti che non sono in regola con le norme che disciplinano il diritto al lavoro dei disabili di cui alla legge 12 marzo 1999, n.68 è stato soppresso dalla legge di conversione 12 luglio 2011, n. 106. Nella formulazione oggi vigente si torna alla legge 68/99, ovvero viene ripristinata la certificazione di ottemperanza dell’obbligo. Sulle compensazioni, infine, si chiarisce che in caso di concentrazione di imprese costituenti un “gruppo”, le quote obbligatorie possono eccedere a compensazione di altri settori/rami aziendali. “La ratio della norma – scrive il Ministero – è volta ad introdurre significative misure di semplificazione a favore delle imprese private e delle aziende che fanno parte di un gruppo di impresa”.

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Progetto per disabili intervenga la Provincia

Press-IN anno IV / n. 1597

La Repubblica del 04-07-2012

Progetto per disabili intervenga la Provincia

NAPOLI. La vicenda che vorrei raccontarle origina dal bisogno che hanno diverse famiglie di ragazzi affetti da autismo di assicurare ai loro figli un tetto ed una assistenza sicura dopo la loro morte. È il tema del cosiddetto “dopo di noi” che angoscia i genitori e per il quale in Campania non esiste assolutamente nulla. Quando, circa due mesi fa, la fondazione per il sud pubblicava un bando per la costruzione e l’avviamento in sei regioni meridionali di altrettanti progetti “esemplari” per la realizzazione di case riservate a giovani autistici, l’associazione che presiedo ha immediatamente iniziato una ricerca di un immobile che potesse rispondere alle esigenze delle famiglie. Nella sola associazione “Tutti a scuola”, oltre 100 ragazzi sono affetti da autismo. Nessuno dei loro genitori intravede all’orizzonte una speranza di vita serena per i loro figli. Solo dopo aver interessato il cardinale Crescenzio Sepe circa la possibilità di reperire una struttura idonea alla realizzazione di un farm-community per autistici ed averne ricevuto una cortese indisponibilità per mancanza di luoghi adatti nel patrimonio immobiliare della Chiesa di Napoli ci siamo rivolti alle istituzioni politiche del territorio. In particolare la Provincia, nella persona dell’assessore all’edilizia scolastica Marco Di Stefano, con grande zelo trasmetteva in data 24 maggio alla associazione “Tutti a scuola” una lettera che impegnava il presidente Cesaro nell’attuazione del progetto, non prima di avere identificato e visionato una struttura assolutamente rispondente alle necessità. Si trattava di un istituto scolastico che raccoglie un ormai esiguo numero di studenti con annessi formidabili spazi all’aperto. Il bando scade all’inizio del mese di settembre, prevede una compartecipazione economica delle famiglie interessate e, come nella tradizione delle “imprese sociali” della fondazione per il sud, il monitoraggio del finanziamento è molto severo. Purtroppo il rimpasto politico della g! iunta pr ovinciale intervenuto l’indomani delle ultime elezioni amministrative hanno portato al decadimento dell’assessore Di Stefano dal suo ruolo. In un paese diverso questo non avrebbe dovuto determinare quanto invece sta accadendo e cioè la totale indisponibilità del presidente Cesaro a proseguire nel lavoro iniziato da un suo precedente assessore. Nonostante i ripetuti tentativi di incontrarlo è dal 26 maggio che l’agenda del presidente della Provincia non riserva alcuno spazio a quello che veniva definito progetto esemplare sulla disabilità e per il quale l’onorevole Cesaro, cito tra virgolette, «conferma il più ampio interesse». In qualità di presidente di una associazione che in un paese normale non dovrebbe esistere, perché la politica dovrebbe occuparsi della disabilità per trovare soluzioni e risposte concrete, rivolgo un invito pressante alla massima istituzione provinciale affinché possa, almeno una volta, la politica assolvere il nobile compito che i cittadini le assegnano.

Antonio Nocchetti
presidente associazione “Tutti a scuola” onlus

Argomenti correlati: Disabilità psico-cognitiva  – Disabilità e società  – Scuola

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Roma, nasce il forum “Formazione e Lavoro” per l’inserimento dei disabili

Press-IN anno IV / n. 1596

Redattore Sociale del 04-07-2012

Roma, nasce il forum “Formazione e Lavoro” per l’inserimento dei disabili

ROMA. Creare progetti di inclusione lavorativa che richiamino azioni collettive e convergenti attraverso un tavolo istituzionale presso la Provincia di Roma, potenziare l’offerta formativa, studiare percorsi di orientamento che definiscano competenze e diversifichino le forme di inclusione, stringere un patto tra Istituzioni e aziende profit, promuovere l’impresa sociale, attuare l’albo regionale per l’inclusione mirata (legge regionale 27/2009) e riservare il 5% degli appalti della pubblica Amministrazione a cooperative sociali di tipo B (delibera Roma Capitale n.124 del 23 aprile 2009): sono questi gli obiettivi del forum “Formazione e lavoro per le persone con disabilità – Il valore dell’inclusione lavorativa”, promosso da Opera Don Calabria e Comunità di Capodarco di Roma in collaborazione con la Provincia di Roma e presentato oggi presso Porta Futuro.

Persone, associazioni e professionisti che mettono insieme intelligenza e idee, un luogo fisico dove incontrarsi e anche un luogo virtuale dove scambiare opinioni, muovere critiche e presentare progetti: quello che si vuole è che l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità possa contare sul sostegno non solo delle Istituzioni, ma anche della società civile. “A Roma e Provincia – hanno sottolineato sia Fausto Giancaterina che Antonio Chimento, in apertura – abbiamo una costellazione di esperienze positive e solide, ma manca un sistema integrato per l’inclusione lavorativa. Prevalgono sistemi non del tutto efficienti e con esiti incerti”.

“Non possiamo – ha aggiunto Enrico Troiani, membro Commissione tripartita provinciale per Anmic – che essere intransigenti su questo tema: la promozione e l’inserimento lavorativo delle persone disabili sono principi sacrosanti. Tutti devono però fare la propria parte con responsabilità e impegno: dalle Asl alle associazioni, dalle Istituzioni ai datori di lavoro, dagli operatori alle famiglie”. “Il ringraziamento – ha poi continuato Dino Barlaam, membro Commissione tripartita provinciale per Fish Lazio – va all’azione intrapresa dalla Provincia: il trend positivo, peraltro in controtendenza rispetto a quello nazionale, è un premio al coraggio. Andiamo avanti anche con i controlli e con la verifica dell’efficacia degli interventi”.

“Un’iniziativa che fa bene – ha sostenuto Augusto Battaglia, promotore della legge 68/99 – in un momento di crisi economica, che di certo incoraggia pochi. Da dove ripartiamo? Da alcuni obiettivi: il rafforzamento delle convenzioni, utili a chi ha disabilità complesse; l’attuazione dell’art.17 che impegna le pubbliche amministrazioni a non appaltare servizi a quelle imprese non in regola con la legge 68/99; l’implementazione dei controlli; la realizzazione di un comitato tecnico che, come dice la legge, non sia luogo di incontro tra associazioni, ma nucleo di tecnici utili a risolvere situazioni complesse di inserimento; l’attuazione infine della legge regionale 27 del 2009 che istituisce percorsi di integrazione lavorativa più efficaci e facilita il matching tra domanda e offerta grazie all’istituzione di commissione mediche Asl appositamente dedicate al lavoro”. In qualità di esperto di inserimento scolastico, Salvatore Nocera ha infine chiosato: “La legge 68/99 non viene rispettata. Il manifesto del Forum è un atto politico e va bene, ma anche la scuola deve essere inserita in questo percorso di riappropriazione del valore dell’inclusione: senza controlli, l’inserimento mirato non è possibile. Il manifesto diventi un accordo di programma, come già fatto per la scuola, che impegni dalla Regione alle province, dagli enti locali alle associazioni di rappresentanza”. “Senza strumenti – ha concluso – non ci sono diritti, non esistono strade: l’accordo di programma può essere lo strumento di questo manifesto”.

“Sosteremmo il Forum – ha infine chiuso gli interventi, Massimiliano Smeriglio, assessore al Lavoro e alla formazione Professionale della Provincia di Roma – come può farlo un’Istituzione e spero lo facciano anche Comune e Regione. Benché sempre disponibili come Provincia al confronto, siamo andati avanti da soli con le politiche attive del lavoro tenendo conto soprattutto delle ragioni dei più deboli”. “La sintesi di questi anni – ha infine sottolineato Smeriglio – è positiva in questo campo: la Provincia ha fatto la sua parte, ma non sono tempi normali i nostri. L’attacco al welfare, alla sanità, alla pubblica Amministrazione, al lavoro è fonte di preoccupazione quotidiana. Teniamo il timone dritto, dunque, ma rendiamoci anche lucidamente conto che il mare si sta asciugando. Il Forum dunque deve avere sostanza nei rapporto di forza, ma anche sul piano culturale e dei contenuti. Non solo uno strumento tecnico e normativo, ma anche il luogo di intellettuali, giornalisti e uomini di scienza perché la domanda che ci deve guidare è: che Italia abbiamo in mente fra 10-15 anni?”.

Argomenti correlati: Disabilità e società  – Lavoro

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