“Comuni, blindate il bilancio sociale”. La proposta agli enti locali del Comitato 14 settembre

Redattore Sociale del 23-10-2012

“Comuni, blindate il bilancio sociale”. La proposta agli enti locali del Comitato 14 settembre

ROMA. Partiranno questa settimana i tavoli di lavoro tra ministeri della Salute e delle Politiche sociali chiesti con forza dal Comitato 14 settembre di familiari e persone con disabilità gravi e gravissime: l’obiettivo è di analizzare la concreta possibilità, e convenienza, di convogliare in un unico fondo gli stanziamenti per il sociale e per il sanitario. Questione non nuova, quella della presa in carico sociosanitaria, ma che “ora nell’attuale situazione del Paese diventa un’emergenza”, come dice il presidente del Comitato Michele Colangelo: “Bisogna fare presto, i due fondi diventino un’unica cosa dal 1° gennaio prossimo”. Con l’annuncio che questi tavoli si faranno è cessato lo sciopero della fame dei membri del Comitato, che dal 10 ottobre sono stati anche in presidio a piazza Montecitorio.

“Noi non lottiamo per una specifica categoria – aggiunge Colangelo spiegano il raggio d’azione del Comitato e la differenze con altri movimenti nati dal basso sulle questioni della disabilità -, ma portiamo avanti un ragionamento culturale, dove ognuno può portare avanti le proprie istanze: per fare questo, per dire che siamo operativi nella società, per avanzare proposte, usiamo la rete che permette a tutti di ragionare ogni mattina su ciò che accade. Oggi siamo a quota 1000 tra singoli e associazioni”. Tra le azioni concrete del Comitato 14 settembre c’è quella che sta partendo, in maniera capillare, in queste ore: la proposta a tutti i Comuni italiani di “blindare il bilancio sociale, affinché non diventi il tesoretto da cui attingere ogni volta che c’è una falla da colmare”.

“Lanciamo anche tre assemblea pubbliche macroregionali, una al Nord, una al Sud e una al Centro Italia – dice la portavoce del Comitato Simona Bellini – per mettere insieme le realtà del Paese, capire cosa c’è da fare, perché la gente ha bisogno di essere coinvolta in prima persona”. Una sorta di movimento costituente dal basso? “Non siamo alternativi alle Federazioni come Fish e Fand e non intendiamo scalzarle” dice il presidente Colangelo. “A noi interessa che il movimento dei disabili abbiamo luogo e idee su cui pensare”. E se il 31 ottobre alla manifestazione “Cresce il welfare, cresce l’Italia” promossa da Fish e Fand il Comitato non ci sarà, il motivo è che le Federazioni hanno “modalità deboli. Tutto ciò che nel tempo vive di posizioni acquisite, prima o poi si sente il terreno sotto franare. Noi abbiamo come unico intento quello di tenere acceso il dibattito, e con noi c’è pure tanta gente che lavorano in Fish e Fand”. Secondo Colangelo “uno degli errori grandi è che non si può essere federazioni di lotta e al contempo gestire denaro pubblico. Fish e Fand stanno diventano sempre di più terzo settore. Noi siamo contrari al privato sociale, così come inteso dalla proposta Fornero e come pure indica la proposta Fioroni nel Pd: le famiglie non devono essere prigioniere di realtà plurimilionarie che devono affermarsi. Ho grande rispetto per il terzo settore, ma senza diritto di scelta non si va da nessuna parte”. (ep)

Tagli, il 31 ottobre 50 organizzazioni in piazza

Redattore Sociale del 23-10-2012

Tagli, il 31 ottobre 50 organizzazioni in piazza. L’adesione dell’Anffas

ROMA. La Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (Fish) il 31 ottobre sarà in piazza con altre 50 organizzazioni dell’impegno civile. L’obiettivo della mobilitazione è quello di chiedere al Governo una decisa inversione di tendenza nella manovra di bilancio 2013: basta tagli al sociale e rilancio delle politiche di welfare per puntare davvero allo sviluppo dell’Italia. Ovvero: mettere in moto una politica di investimenti nel sociale che generi lavoro, solidarietà, coesione, sostegno alle fasce economiche più povere.
”Il Governo Monti – spiegano gli organizzatori – ha iniziato il suo operato comunicando tre parole d’ordine: rigore, crescita, equità. Ad oggi è stato applicato ampiamente soltanto il rigore”.
“Il 31 ottobre sarà un giorno importante per le persone con disabilità: saremo protagonisti a pieno titolo di un più ampio movimento che chiede il cambiamento, l’inclusione, la prevalenza dei diritti sulle logiche di mera contabilità. – dichiara Pietro Barbieri, presidente Fish –. Invitiamo chiunque si riconosca in queste istanze ad aderire alla nostra mobilitazione”.
La manifestazione inizierà alle 11 in Piazza Monte Citorio a Roma, dove convergeranno le organizzazioni provenienti da tutta Italia e i Cittadini che vorranno sostenere l’iniziativa.
La Fish, nel proprio sito, fornisce le indicazioni logistiche, oltre ai documenti, i comunicati e gli aggiornamenti su questo evento. Nel sito è disponibile anche un semplice modulo con cui le organizzazioni possono comunicare la propria adesione alla mobilitazione.

L’Anffas conferma la partecipazione. “Nonostante dal testo di stabilità siano state eliminate le paventate previsioni relative alla stretta sui permessi lavorativi ex legge 104/92 ed assoggettabilità ai fini Irpef delle pensioni di invalidità, non possiamo assolutamente dirci sollevati e soddisfatti e per questo confermiamo che saremo in piazza, insieme a Fish ed alle organizzazioni della rete ‘Cresce il welfare, cresce l’Italia’ per manifestare contro lo scempio del sistema sociale e sanitario nel nostro Paese cui assistiamo ormai da troppo tempo”. Così Roberto Speziale, presidente di Anffas. L’associazione, che è in stato di mobilitazione permanente ormai da diversi mesi, soprattutto a causa delle “gravi ripercussioni dei continui tagli al sistema sanitario e sociale sulla vita ed il rispetto dei diritti delle persone con disabilità e le loro famiglie”, aveva già annunziato infatti – all’indomani dell’approvazione del disegno di legge – la propria partecipazione alla manifestazione del 31 ottobre.
“Abbiamo letto con attenzione – prosegue il presidente – il testo del disegno di legge e non possiamo che manifestare grande preoccupazione per tutta una serie di misure che nello stesso sono contenute: tra tutte i nuovi tagli agli enti territoriali e quelli che dovranno pesare su scuola e sanità, nonché l’aumento dell’Iva per le cooperative sociali e l’assenza di alcun tipo di considerazione della grave situazione in cui versano le persone con disabilità e le loro famiglie, soprattutto in relazione alla riduzione Irpef. Si aggiunge inoltre a queste la previsione del passaggio all’Inps delle competenze per la stesura della diagnosi funzionale per gli alunni con disabilità, misura che potrebbe comportare ulteriori disagi ad alunni che già fanno i salti mortali per vedersi riconosciuto il proprio diritto ad un’istruzione di qualità”.
“Tutte queste misure – dichiara Speziale – si tradurranno in ulteriori tagli a disponibilità e qualità di servizi essenziali per persone e famiglie già spesso allo stremo delle forze, anche perché si innestano su un sistema ormai gravemente compresso, che non regge più e che continua a scaricare il peso e il costo della crisi sulle persone e sulle famiglie più vulnerabili, come appunto quelli in condizione di disabilità”.

“Oggi vorremmo essere in prima fila per discutere di come far avanzare questo nostro Paese, di come costruire un modello di sviluppo improntato al rispetto dei diritti umani di tutti i cittadini, di come garantire la concreta applicazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità – conclude il presidente – e invece, ancora una volta, siamo costretti – nostro malgrado – a scendere in piazza per evitare che ci vengano sottratti pezzi di vita e di diritti ed a presidiare una continua trincea per evitare che questo sistema arretri fino al collasso, con danni irrimediabili per tutti e proprio per questo auspichiamo che insieme a noi sia l’intera collettività a manifestare a Roma il 31 ottobre”.
L’associazione ha prodotto una prima analisi delle misure previste dal disegno di legge di stabilità, disponibile sul proprio sito internet.

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