FORUM Disabilità – Formazione – Lavoro – INCONTRO 6 FEBBRAIO

6 Febbraio 2013

dalle ore 9,30 alle ore 13,00

presso il

Centro Convegni dell’Opera don Calabria

via Soria, 13 in Roma

un incontro sui seguenti temi:

I futuri tirocini delle persone con disabilità

Rapporto tra legge 68/99 e legge Fornero

Quali iniziative per una piena applicazione della legge 68/99

 

 

Da: associazione scalea93 [mailto:scalea93@gmail.com]
Inviato: martedì 29 gennaio 2013 13:46
A:
Oggetto: Fwd: I: INCONTRO 6 FEBBRAIO

 

—-Messaggio originale—-
Da: a.param@inwind.it
Data: 29/01/2013 13.27
A:
Ogg: INCONTRO 6 FEBBRAIO

Vi inoltro da parte di Fausto Giancaterina:

Sandro Paramatti.

MEMORANDUM:

CARISSIMI,

VI RICORDO CHE IL 6 FEBBRAIO CHE IL FORUM Disabilità – Formazione – Lavoro HA ORGANIZZATO UN IMPORTANTE INCONTRO AL DON CALABRIA

VI PREGO DI INTERVENIRE NUMEROSI E DI DIFFONDERE L’INIZIATIVA

ALLEGO IL PROGRAMMA

Fausto g.

 


 

MEMORANDUM:
CARISSIMI,
VI RICORDO CHE IL 6 FEBBRAIO CHE IL FORUM Disabilità – Formazione – Lavoro HA ORGANIZZATO UN IMPORTANTE INCONTRO AL DON CALABRIA
VI PREGO DI INTERVENIRE NUMEROSI E DI DIFFONDERE L’INIZIATIVA
ALLEGO IL PROGRAMMA
Fausto g.

locandina forum 6 feb 2013

TRE IMPORTANTI INIZIATIVE

Tre belle iniziative che spero abbiano il successo che meritano.

Silvio d’Angerio

 

Da: associazione scalea93 [mailto:scalea93@gmail.com]
Inviato: martedì 29 gennaio 2013 13:44
A
Cc:

Oggetto: TRE IMPORTANTI INIZIATIVE

 

Per diffusione

Giovanna Penati

 

———- Messaggio inoltrato ———-
Da: Monacelli Elisa <elisa.monacelli@comune.roma.it>
Date: 29 gennaio 2013 12:08
Oggetto:
A: Monacelli Elisa <elisa.monacelli@comune.roma.it>

 Allego tre interessanti iniziative organizzate dai Centri diurni di Monteverde e Giovagnoli della ASL Rm D e dal Centro diurno Montesanto della ASL Rm E

 Elisa Monacelli

Roma Capitale

Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della Salute

U.O. Disabilità e Disagio Mentale

Servizio Disagio Mentale

06-67105344 fax 06-67105233

 

elisa.monacelli@comune.roma.it

lettera di presentazione 2013_manutenzione bici

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Nuovo ISEE e persone con disabilità: un approfondimento

Nuovo ISEE e persone con disabilità: un approfondimento

Non è ancora in vigore il Decreto sul nuovo ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, che serve a quantificare il reddito di un nucleo familiare, ma in vista delle prossime modifiche, vale certamente la pena sapere quali saranno le principali novità che interesseranno le persone con disabilità e le loro famiglie. Se ne occupa un ampio approfondimento curato dal Servizio HandyLex.org

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A che punto sono le nuove regole per l’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente che serve a ponderare il reddito di un nucleo familiare? La nuova norma che lo riguarderà non è ancora in vigore, ma è opportuno già sapere quali saranno le principali novità che interesseranno lepersone con disabilità e le loro famiglie, l’accesso alle varie prestazioni e la partecipazione alla spesa.
Se ne occupa un ampio approfondimento curato dal Servizio HandyLex.org, di cui raccomandiamo caldamente la consultazione, ove oltre a ripercorrere la “storia legislativa” di questi ultimi due anni e a sviscerare i vari aspetti della questione, si propongono in sintesi anche alcune domande fondamentali, con le relative risposte.

Vi si scrive tra l’altro: «La Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (nota come “Manovra Salva-Italia”) ha previsto, all’articolo 5, un successivo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e su proposta del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze. Questo Decreto dovrà rivedere sia le modalità di determinazione che i campi di applicazione dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE). Si tratta di un intervento che interessa milioni di famiglie italiane: l’ISEE, infatti, è idealmente uno strumento per ponderare il reddito di un nucleo familiare. Già prima della revisione in atto dei criteri di calcolo, esso considerava tutti i redditi IRPEF dei componenti, il 20% del patrimonio della famiglia e sottoponeva la somma risultante ad una scala di equivalenza: quanto più numeroso fosse stato il nucleo, tanto più basso sarebbe stato l’ISEE».
«È uno strumento – prosegue il testo di HandyLex – che ha la sua razionalità, ma che è stato usato negli anni solo per alcune prestazioni sociali agevolate, non per tutte. Per altre ci si riferisce al reddito IRPEF (ad esempio per le pensioni di invalidità); per altre ancora al reddito dell’interessato e del coniuge (assegno sociale)».

Ebbene, se fino ad oggi la determinazione dell’ISEE era disciplinata dal Decreto Legislativo 109/98 (e successive modifiche e regolamentazioni), oggi intervenire su tale strumento significherà innanzitutto modificare i suoi tre elementi costitutivi e cioè l’indicatore della situazione reddituale (ISR), quello della situazione patrimoniale (ISP) e le scale di equivalenza per la ponderazione della composizione del nucleo. Inoltre significheràridefinire i campi di applicazione (a quali servizi e prestazioni si applicherà) e decidere se, in determinati casi, anziché all’ISEE dell’intero nucleo familiare ci si dovrà riferire alla sola situazione del singolo Cittadino che richiede le prestazioni agevolate.
Come si spiega quindi in HandyLex, «lo schema del Decreto», quello appunto prescritto dalla citata Legge 214/11, «è stato esaminato e approvato dal Consiglio di Stato. È stato, anche in forza della Sentenza 297/12 della Corte Costituzionale [una delle due che nel dicembre scorso hanno rimesso in discussione tutta la questione della compartecipazione alle spese. Se ne legga un approfondimento nel nostro giornale, N.d.R.],  sottoposto alla “ratifica” della Conferenza Stato-Regioni che non ha tuttavia raggiunto un’intesa, per l’opposizione della Regione Lombardia. E comunque, nel frattempo, il Decreto è tornato al Consiglio dei Ministri e, quindi, all’esame consultivo delle Commissioni di Camera e Senato, prima dell’approvazione definitiva. Se non dovessero esserci “incidenti di percorso”, il testo verrebbe firmato appena prima della scadenza del mandato del Governo, cioè sul “filo di lana”. Se invece questo non accadesse, la nuova regolamentazione dell’ISEE sarebbe certamente uno dei primi punti all’ordine del giorno del futuro Governo, qualunque sia la sua composizione o la maggioranza di riferimento». (S.B.)

Raccomandiamo ancora la lettura dell’approfondimento elaborato dal Servizio HandyLex.org.

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Repubblica del 26/1 – Helen Hunt scandalosa in “The Sessions”

Ancora sul film “The Sessions”

 

La Repubblica del 26/1/2013

 

 

Helen Hunt scandalosa in “The Sessions”

 

Nel film l’attrice interpreta una terapista sessuale che aiuta un uomo immobilizzato in un polmone d’acciaio

helen hunt the sessinons

Helen Hunt in “The Sessions”

di Maria Pia Fusco

Approfondimenti

PERSONAGGI:

– Helen Hunt

FILM:

– The Sessions

«Quello che penserà la gente del mio nudo sullo schermo è più importante del privilegio di far parte di una storia così bella?», si chiede Helen Hunt protagonista di “The sessions”, in sala dal 14 febbraio. La risposta è nel film, in cui interpreta una terapista sessuale che aiuta un uomo immobilizzato in un polmone d’acciaio, in grado di comunicare solo con una cannuccia tra le labbra, a vivere in pieno la propria sessualità. È la storia vera di Mark O’Brien, interpretato da John Hawkes, poeta e giornalista californiano, morto a 49 anni nel 1999, colpito dalla poliomielite da bambino, che a 38 anni decise di perdere la verginità, incoraggiato anche da un amico sacerdote, al quale, da cattolico osservante, chiese consiglio.

«Non capitano spesso storie così, un inno alla vita di un uomo coraggioso, spiritoso, che non si è mai arreso. Il film è basato sui suoi scritti e su un documentario sulla sua esperienza, vissuta in parte dal regista Ben Lewin, anche lui colpito dalla polio», dice l’attrice. Cinquant’anni, bionda naturale, il fisico snello da ragazza, il sorriso luminoso di sempre, la bellezza naturale di un’antidiva, Helen Hunt, Oscar per “Qualcosa è cambiato”, appare completamente nuda per quasi tutto “The sessions”.

È stato imbarazzante?
«Non è stato facile, ma era necessario non mostrare disagio, stabilire un rapporto col personaggio di Mark. E poi mi sono detta: a 50 anni non è più tempo di preoccuparmi dei miei difetti. Certo, quando ho visto il film per la prima volta in sala al Sundance ho sentito l’imbarazzo di una parte del pubblico e ho avuto la tentazione di scappare. Alla fine però l’applauso mi ha incoraggiato. Del resto nelle scene di sesso non c’è niente di erotico né compiacimenti voyeristici».

Tra Mark e il suo personaggio si avverte all’inizio una sensazione di disagio.
«Era un disagio vero, John ed io ci eravamo incontrati una sola volta, il regista ha voluto che ci conoscessimo durante il film come era accaduto nella realtà tra Mark e Cheryl Cohen Greene, il mio personaggio».

Lei ha incontrato Cheryl Cohen Greene. Come la descriverebbe?
«Avevo molte informazioni sulla sua vita e sul suo lavoro e la ammiravo, ma quando l’ho incontrata mi ha entusiasmato. È una donna piena di vita e di passione, ha superato ogni tabù, è a suo agio con il suo corpo, non ha vergogna del sesso, crede nel valore del suo lavoro, è consapevole di aver dato il piacere della “normalità” a persone disabili, che dalla normalità si sentivano escluse. Vorrei che mi restasse addosso un po’ della sua disinvoltura ».

Cheryl, sposata e madre di due figli, nel film si innamora di Mark. E nella vita?
«Ne abbiamo parlato, mi ha raccontato di un legame intenso, di un’intesa speciale che è una forma d’amore. Ha detto di averne parlato in famiglia senza nessun problema».

“Non sono una prostituta” è la sua prima battuta a Mark. Ne è convinta?
«Certo è una “sex surrogate” che si prepara al suo lavoro con terapeuti specializzati, il suo fine è quello di liberare le persone a superare un problema per poter trovare nella vita un partner con cui toccarsi, accarezzarsi, amarsi anche sessualmente. Questa è la differenza ».

The sessions secondo lei è un film sul sesso?
«Direi più sull’importanza della sessualità nella vita di ciascuno di noi, è un film che può far sentire meno sole le persone con certi problemi. Qualcuno mi ha detto che dovrebbe essere mostrato nelle scuole. Sono d’accordo».

(26-01-2013)

 

LA PELLICOLA

Helen Hunt: «Sesso e disabili
Un film per combattere i tabù»

Fa già discutere «The Sessions», la storia vera di uno scrittore invalido e di una terapista del sesso

helen hunt

 

LONDRA – «Nel nostro film The Sessions ci sono un poliomelitico, una terapista del sesso (assunta per fargli perdere la verginità con sei lezioni pratiche) e un sacerdote che consiglia al disabile di assecondare i desideri più intimi. Eppure nessuno ha gridato allo scandalo in un’America puritana sempre pronta a mettere veti» dicono i protagonisti Helen Hunt e John Hawkes.

Sullo schermo si narra la vera storia di Mark O’Brien, morto nel 1999, poeta e scrittore, costretto spesso a vivere dentro un tubo d’acciaio, ardente cattolico. Un giorno, nella San Francisco della liberazione sessuale anni Settanta, decide di usufruire dei servizi di una donna «che non era una prostituta, ma svolgeva il lavoro di assistente sessuale», spiega Helen. Racconta: «Ho conosciuto la vera protagonista, Cheryl Cohen Greene, sposata e con figli sin da quando a 42 anni lavorò con Mark. Una donna straordinaria, come altre, che in seguito hanno amato lo scrittore».

Ogni anno agli Oscar c’è un piccolo film indipendente che spesso batte i kolossal e quest’anno potrebbe toccare a The Sessions , scoperto al Sundance 2012, ripreso dal Festival di Toronto dove è stato subito acquistato per il mondo dalla 20th Century Fox, che ora lo lancia al Festival di Londra e sugli schermi Usa, in attesa di distribuirlo a breve in Italia.
Helen Hunt (ex attrice bambina, che dopo tanto cinema e l’Oscar per Qualcosa è cambiato aveva scelto di tornare al teatro) è a Londra per il lancio del film, con Hawkes e il regista Ben Lewin, che ha sempre lavorato pur essendo segnato dalla poliomelite.

Dice l’attrice: «Mancavano i soldi, nessuno credeva a questo progetto ma la pubblicazione postuma di un articolo di Mark O’Brien, «On seeing a sex surrogate», scatenò vivaci reazioni in Usa da parte di associazioni per la tutela dei disabili, commosse milioni di persone e fece conoscere la vitalità e altre opere di Mark. Sì, nel film accade che Cheryl si innamori di quell’uomo menomato nel corpo ma non nello spirito. The Sessions rompe molte regole, eppure alle anteprime-test in diversi istituti scolastici superiori, considerato il visto Restricted , le reazioni sono state positive».

«Mark – spiega John Hawkes – lavorava come scrittore ed editor di un giornale a San Francisco quando a 38 anni decise, parlando con il suo sacerdote, di vivere in pieno anche la sua vita sessuale». Il tema sta sollevando discussioni negli Usa, a Londra tutte le proiezioni per il pubblico sono state «sold out» eThe Times ha scritto: «Un serio dibattito comincia ora».
«Nessuna scena di nudo – dice Helen – mi ha mai imbarazzata. Il problema del sesso per i disabili è un tabù solo per chi ha remore psicologiche. Bisogna, invece, educare anche i giovani a parlarne. Inoltre, il film, con la sua ambientazione tra Boston, dove era cresciuto Mark, e Berkeley e San Francisco dove lavorò in seguito, affronta le teorie dei sessuologi William Masters e Virginia Johnson». Il libro della terapista Cheryl Cohen Greene intitolato «An intimate life» ha contribuito ad allargar il dibattito. «E guai a chi mi definisce una prostituta» ha scritto l’autrice. Una cosa è certa: The Sessions è un tipico film da Academy e sarà interessante vedere il responso di chi vota per gli Oscar.

Giovanna Grassi
20 ottobre 2012 (modificato il 29 ottobre 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA

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