Disabili e sessualità: un ciclo di incontri in Sicilia

Disabili e sessualità: un ciclo di incontri in Sicilia

Il Cesvop promuove un percorso di informazione e sensibilizzazione sulla vita emotiva e affettiva delle persone con disabilità. Prossimi appuntamenti il 22 febbraio a Menfi e S. Margherita

18 febbraio 2014

AGRIGENTO – Ha preso il via il 14 febbraio a Sciacca, in provincia di Agrigento, il ciclo di incontri  dedicato a “Sessualità e Disabilità” E promosso dalle organizzazioni di volontariato della delegazione locale del Cesvop, il Csv di Palermo, nell’ambito del progetto di rete “Percorsi di informazione e prevenzione nei Comuni del DSS7”.
L’iniziativa, che toccherà anche i Comuni di Menfi e S. Margherita il 22 febbraio, affronta la questione della vita emotiva, affettiva e sessuale delle persone con disabilità e intende promuovere un dibattito scientifico, tecnico e di sensibilizzazione, rivolto agli operatori, ai genitori e a tutte le figure professionali che si occupano di disabilità.
In particolare i temi che si discuteranno sono: famiglie e sessualità dei figli disabili, dimensione corporea, affettiva e sessuale del disabile e educazione sessuale ai disabili.

Gli appuntamenti di Menfi e S. Margherita si terranno il 22 febbraio; il primo alle ore 10:00 nell’aula consiliare e il secondo alle ore 16:00 al Teatro Sant’Alessandro.
L’iniziativa è stata progettata, con il supporto del Cesvop, dalle organizzazioni di volontariato della delegazione di Sciacca: Agape onlus; Crescere insieme; Impara a sorridere; Gvv Menfi; Gvv S. Margherita; Gvv Sciacca; Cav Menfi; 5S onlus; Liltprov.le Agrigento; Abio Sciacca; Avis com.le di Menfi, con il patrocinato dei Comuni di Sciacca, Menfi, S. Margherita e con la collaborazione della Multisala Badia Grande di Sciacca e l’istituto comprensivo G. Tomasi di Lampedusa di S. Margherita.
Per maggiori informazioni visita il sito del CSV di Palermo.

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Superando.it – Un ricorso collettivo contro il nuovo ISEE

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Un ricorso collettivo contro il nuovo ISEE

È l’intero Decreto che ha regolamentato il nuovo ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente necessario per accedere a prestazioni sociali agevolate, ad essere infarcito di iniquità, disattenzioni e inasprimenti»: lo dichiarano i promotori di un ricorso collettivo nazionale contro l’Amministrazione Statale, cui possono partecipare tutti i cittadini, in opposizione appunto al nuovo ISEE

12345Il logo utilizzato dai promotori del ricorso collettivo contro il nuovo ISEE

«È unicamente a suon di cause legali che gli Italiani, da qualche anno a questa parte, ottengono il rispetto di diritti, inclusi quelli costituzionali che, in altri Paesi realmente civili, vengono dati per scontati. Ed è proprio alla Costituzione, la Legge italiana per eccellenza, quella cui deve riferirsi tutta la normativa, che un gruppo di cittadini ha deciso di appellarsi perché non venga cancellato quanto stabilito tra i suoi principi fondamentali, all’articolo 3: il diritto alla «rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana».
Inizia così la nota diffusa dai promotori – persone con disabilità e le loro famiglie – di unricorso collettivo nazionale contro l’Amministrazione Statale, cui possono partecipare tutti i cittadini, in opposizione al nuovo ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente necessario per accedere a prestazioni sociali agevolate, recentemente regolamentato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 159/13 (Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.19 del 24-1-2014), alla cui entrata a regime, per altro, come abbiamo sottolineato nei giorni scorsi, sono ancora necessari alcuni non trascurabili passaggi.

A proposito di quel Decreto, dichiarano ancora i promotori dell’azione legale, «in esso  sono stati fissati gli elementi utili a fotografare la “ricchezza” delle famiglie, individuata anche nelle indennità di accompagnamento e nei sostegni economici per l’assistenza domiciliare alla persone non autosufficienti, che vengono considerati alla stessa stregua delle plusvalenze di Borsa o dei redditi d’impresa. Altro elemento preoccupante è poi l’aver cancellato il coefficiente di riparametrazione che precedentemente considerava il disagio delle famiglie con disabilità. Ma del resto è tutto quel Decreto ad essere infarcito diiniquità, disattenzioni e inasprimenti».
«Attraverso questa causa – è la conclusione – i ricorrenti contesteranno l’impianto stesso del Decreto nella parte in cui considera reddito il sostegno sociale alla disabilità sancito dalla Costituzione; fissa un tetto massimo alle spese effettivamente sostenute e le limita a quelle deducibili dalla dichiarazione dei redditi; non consente l’intera detrazione delle spese sostenute per l’assistenza personale; discrimina in modo ingiustificato l’entità delle detrazioni tra disabili minorenni e disabili maggiorenni».

A curare il ricorso – per il quale sono stati avviati uno specifico blog e anche una pagina Facebook, denominati entrambi Stop al nuovo ISEE – sarà il costituzionalista e docente universitario Federico Sorrentino(S.B.)

Per ogni ulteriore informazione – e per eventuali adesioni -, si rimanda allo specificoblog Stop al nuovo ISEE e alla pagina Facebook dal medesimo titolo. Si può anche contattare l’indirizzo: presidenza@famigliedisabili.org.

17 febbraio 2014
Ultimo aggiornamento: 18 febbraio 2014 12:09

© Riproduzione riservata

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