I: Lunedì 1 TV2000 ORE 16.20-17.30

Da: A.RE.SA.M. [mailto:aresam@tiscali.it]
Inviato: sabato 30 gennaio 2016 19:06
A: Aresam
Oggetto: Lunedì 1 TV2000 ORE 16.20-17.30

 

Care Amiche/ Amici,
sono stata invitata a parlare dei nostri problemi in televisione.
la trasmissione si chiama “SIAMO NOI”, un programma contenitore pomeridiano di approfondimenti sociali in diretta dagli studi di Roma.
Nella puntata che andrà in onda lunedì 01 febbraio, dalle 16.20 alle 17.30, si parlerà infatti dei “malati psichiatrici”.

Gli altri ospiti saranno:

Don Armando Zappolini

Piero Cipriano psichiatra

Natascia Casu testimonianza contenzione

Anna Maria De Angelis ARESAM

Verranno trasmessi due servizi a commento:

Associazione Oasis: testimonianze contenzione

La Tinaia arte inclusiva testimonianze recupero/reinserimento


Questa è la scaletta che mi hanno inviato

A presto
Anna Maria De Angelis

 

poi

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repubblica.it – Schizofrenia, la causa in un gene che altera il processo di ‘potatura’ dei neuroni

Schizofrenia, la causa in un gene che altera il processo di ‘potatura’ dei neuroni

Su Nature lo studio di tre istituzioni Usa. Per la prima volta individuati i geni colpevoli di modificare il sistema di ‘smaltimento’ naturale del cervello. Il ruolo della proteina C4-A e il perché la psicosi si manifesti nell’adolescenza e in giovane età. Una malattia che in Italia colpisce 250 mila persone e accorcia le aspettative di vita

di IRMA D’ARIA

28 gennaio 2016

ROMA – Un’alterazione genetica che compromette la “potatura sinaptica” potrebbe essere la causa che provoca la schizofrenia, un disturbo che è tra le prime dieci patologie a più alto impatto di disabilità sociale. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature, è stata fatta dai ricercatori della Harvard Medical School, del Boston Children’s Hospital e del Broad Institute che insieme hanno portato avanti una ricerca biomedica su vasta scala e che per la prima volta hanno ottenuto l’evidenza di una causa fisiologica per questa psicosi.

La “potatura” dei neuroni. I ricercatori hanno messo insieme i vari passaggi attraverso cui i geni possono aumentare il rischio individuale di sviluppare schizofrenia. Hanno scoperto che questo rischio è legato a un processo naturale chiamato “potatura sinaptica” con la quale il cervello si libera dei neuroni che con l’età diventano deboli o ridondanti. Il cervello, infatti, è estremamente plastico e occasionalmente effettua un’eliminazione (una potatura, appunto) di sinapsi raramente utilizzate.

“Il meccanismo della potatura inizia ed è al suo massimo proprio negli anni dell’adolescenza e fino al completamento dello sviluppo della corteccia cerebrale che avviene intorno ai 24-26 anni” spiega Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di psichiatria e direttore del Dipartimento salute mentale dell’ASST Fatebenefratelli e Sacco di Milano. Con questa operazione di ‘scarico’, il cervello accresce la propria efficienza. Durante l’adolescenza e in gioventù, questa attività si svolge soprattutto nella sezione del cervello dedicata alla capacità di pensiero e pianificazione, nota come corteccia prefrontale. Ciò che ora i ricercatori americani hanno scoperto è che le persone dotate di geni che accelerano o intensificano questa potatura hanno un rischio maggiore di sviluppare schizofrenia rispetto agli altri. Questo perché una potatura eccessiva provoca evidentemente problemi.

Alcuni ricercatori avevano già intuito che nei pazienti schizofrenici c’era qualcosa che non andava nel meccanismo della potatura poiché studi precedenti avevano dimostrato che le loro aree prefrontali avevano un numero inferiore di neuroni rispetto a chi non soffriva di questa malattia. Il nuovo studio non solo conferma in maniera definitiva quel legame, ma descrive perfettamente anche in che modo e perché il meccanismo della potatura “deraglia” e inoltre ne identifica i geni responsabili. I pazienti affetti da schizofrenia hanno dunque una variante genetica che altera e accelera il processo naturale di eliminazione dei neuroni.

Il gene come la Statua della Libertà. Il team di ricercatori ha iniziato focalizzandosi sulla posizione di un genoma umano, l’MHC (Major Histocompatibility Complex), che era già stato fortemente associato alla schizofrenia in precedenti studi genetici. Su un grafico a barre – denominato Manhattan perché somiglia a un gruppo di grattacieli – il gene MHC è quello più alto. “L’MHC è come la Statua della Libertà del grafico Manhattan” ha detto Eric S. Lander, direttore del Broad Institute. “La domanda che ci siamo fatti è: cosa c’è lì dentro?”. Quest’area è una sorta di labirinto notoriamente oscuro e noto perché contiene geni che facilitano la risposta immunitaria del corpo, per esempio, segnalando batteri invasori che devono essere distrutti. Proprio questa sua caratteristica, aveva fatto nascere l’ipotesi che la schizofrenia potesse essere una sorta di condizione autoimmune, in cui il corpo viene attaccato dalle proprie cellule. Ma ora i ricercatori hanno scoperto qualcosa di diverso. Usando metodi statistici avanzati, hanno capito che l’MHC contiene quattro varianti comuni di un gene chiamato C4 che producono due tipi di proteine, C4-A e C4-B.

L’eccesso di C4. Gli scienziati hanno analizzato il genoma di più di 64mila persone ed hanno scoperto che le persone affette da schizofrenia hanno in genere forme iperattive della proteina C4-A rispetto ai soggetti sani. “Questa proteina sembrava essere il fattore genetico che determina il rischio di schizofrenia – ha spiegato il dottor McCarroll – ma dovevamo averne la certezza”. Così, andando avanti nella ricerca, gli autori hanno visto che quando c’è un eccesso di C4-A c’è anche un eccesso di “potatura sinaptica”, cosa che spiegherebbe non solo come mai chi è affetto da schizofrenia tenda ad avere una corteccia cerebrale più sottile, con meno sinapsi, rispetto agli individui non colpiti dalla patologia; ma anche la ragione per cui il disturbo appare con maggior frequenza nel corso dell’adolescenza o entro i 20 anni, cioè proprio quando è più forte la potatura dei neuroni. “Queste scoperte consentono di connettere tutte le piccole intuizioni che abbiamo accumulato in anni di ricerca sulla schizofrenia e che ora hanno finalmente un senso”, ha commentato McCarroll.

Mix di genetica e immunologia. “È uno studio molto interessante perché per la prima volta è stata individuata la variante genetica che fa aumentare in modo significativo la potatura che si verifica nella corteccia prefrontale. È un meccanismo che non conoscevamo e che può aumentare la nostra capacità di intervenire proprio sui giovani che rappresentano la fascia d’età più sensibile”, spiega Claudio Mencacci. Ma a rendere questo studio ancora più interessante è il legame che viene individuato tra geni e sistema immunitario. “L’individuazione della proteina C4 coinvolta nel funzionamento del sistema immunitario conferma l’orientamento scientifico che vede sempre più spesso un mix tra genetica e fenomeni auto-immuni – aggiunge Mencacci – . Lo studio chiarisce che c’è un legame tra la variante genetica e la cascata infiammatoria che si crea quando l’organismo non riconosce come proprie le sue sinapsi e le pota in modo più aggressivo del solito”.

Verso nuovi farmaci? Ora i ricercatori sperano che, una volta definito meglio il profilo genetico a rischio, si possa lavorare per la scoperta di bio-marcatori per il trattamento di questa malattia che attualmente non ha una cura. Ma gli scienziati preferiscono essere cauti nell’ipotizzare un farmaco che possa rallentare o modulare la potatura sinaptica. I risultati di questa ricerca, comunque, forniscono la prima spiegazione biologica su un disturbo le cui cause hanno confuso la scienza moderna per generazioni. E aiutano anche a spiegare alcuni altri misteri, incluso perché il disturbo spesso compare in adolescenza o comunque in giovane età.

La schizofrenia in Italia. La schizofrenia è una malattia cronica grave che in Italia colpisce circa 250.000 persone e porta a una drastica diminuzione dell’aspettativa di vita rispetto alla popolazione generale. Una condizione che riguarda circa 3,5 milioni di persone in Eurpopa e approssimativamente 24 milioni (stima Oms) a livello mondiale. La riduzione dell’aspettativa di vita va da 10 a 22,5 anni. I primi sintomi a comparire sono un improvviso rallentamento della acuità mentale e della memoria o anche “voci” interne che sembrano stranamente reali. Questo periodo inquietante può durare un anno o più e non è detto che porti alla schizofrenia conclamata

 

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Venticinque posti di lavoro: se il disagio psichico è risorsa

Centro di telelavoro reinserisce i malati nel mondo aziendale

Redazione – Mer, 20/01/2016 – 06:00

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Un centro di telelavoro assistito per lavoratori con invalidità psichica. Che, come primo, grande risultato ha ricavato, a oggi, 25 contratti di lavoro solo a Milano. Si chiama Job Stations ed è nato grazie alla collaborazione della onlus «Progetto Itaca» con «Fondazione italiana Accenture», attraverso un concorso di idee vinto dal progetto presentato da Monica Anna Perego e selezionato tra circa 160 proposte. Il centro di telelavoro è stato pensato dalla sua creatrice come rivolto a persone che soffrono di psicosi, depressioni importanti e disturbi della personalità e indicato per le aziende.L’idea è nata dalla constatazione che il potenziale dei disabili psichici a livello lavorativo rimane spesso non sfruttato e non riconosciuto, la sciando la maggior parte di loro a vivere nella dipendenza e nell’esclusione sociale. I disabili occupati in Italia, infatti, sono meno del 18, quelli con difficoltà psichiche solo l’1.5%; per l’85 % dei disabili la pensione costituisce la principale fonte di reddito, ma ad oggi oltre 75omila persone disabili sono iscritte alle liste di collocamento.Il centro è riservato a lavoratori iscritti alle categorie protette con invalidità di origine psichica; è a disposizione delle aziende ed è gestito da tutor lavorativi esperti che segnalano la risorsa e si formano sulla mansione del telelavoratore, lo addestrano e assicurano all’azienda la qualità e il volume del lavoro svolto. Le professioni più adatte a lavoratori con invalidità psichica sono routinarie, riconducibili a procedure chiara e abbastanza rigide, che possono essere gestite in modalità a distanza: archivista, impiegato amministrativo o contabile. Le aziende che hanno scelto di aderire al progetto Job Stations sono, tra le altre, oltre ad Accenture, Fondazione Cariplo, Unicredit, Manpower e l’istituto clinico Humanitas.

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I: aggiornamenti URGENTI: CONVEGNO NAZIONALE UNASAM 4 FEBBRAIO 2016 A ROMA

Cari amici,

 

inoltriamo nuovamente il programma e indicazioni logistiche per il nostro prossimo convegno nazionale. Entro questa settimana invieremo la locandina e gli aggiornamenti istituzionali.

 

Il prossimo 16 gennaio ci sarà il Direttivo nazionale a Bologna per fare il punto anche degli aspetti organizzativi del nostro convegno.

 

Vi chiediamo quindi di inviarci entro venerdì un primo riscontro sulla vostra presenza al convegno e di inviarci aggiornamenti sulla situazione dei servizi di salute mentale nelle vostre regioni (ovviamente se ci sono situazioni diverse rispetto a quanto condiviso nell’ultimo Direttivo allargato). In particolare, dall’ultimo Direttivo, chiediamo alle regioni Liguria, Toscana, Molise, Lazio, Basilicata di inviarci il loro contributo in preparazione della relazione introduttiva che Gisella Trincas presenterà al convegno e, soprattutto, ai referenti istituzionali presenti.

 

Nei prossimi giorni sarete contattati anche telefonicamente.

 

Ringraziando e in attesa di vostri riscontro

 

Cordiali Saluti

 

Alessandra Tagliaferri

La Segreteria Organizzativa U.N.A.SA.M.

Cell. 328-7819230 (mercoledì ore 15-18)

email: unasam@unasam.it

 

Da: “U.N.A.SA.M.” unasam@unasam.it

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Data: Wed, 23 Dec 2015 14:00:45 +0100

Oggetto: Buone Feste e aggiornamenti CONVEGNO NAZIONALE UNASAM 4 FEBBRAIO 2016 A ROMA

 

Cari amici,

 

nell’augurarvi Buone Feste, inviamo in allegato il programma definitivo del nostro Convegno (a breve stiamo realizzando la brochure) e di seguito alcune indicazioni alberghiere per chi si organizzerà per venire la sera prima. Gli alberghi indicati sono vicino al Centro Congresso Frentani.

 

 

Come raggiungere il Centro Congressi Frentani
In Auto : 
Provenendo dal Nord: Raccordo anulare uscita Tiburtina direzione Roma Centro. Percorrerla tutta sino all’Università ” La Sapienza” piazzale Aldo Moro, il Centro Congressi Frentani è a 200 mt.
Provenendo dal Sud: Raccordo anulare uscita Prenestina direzione Roma Centro. Percorrerla tutta direzione Roma fino a Porta Maggiore, quindi continuare direzione Stazione Termini. Il Centro Congressi è a 5 minuti.

Mezzi Pubblici:
Autobus Atac: 492 -71 -310
Metropolitana Linea A: fermata Stazione Termini Metropolitana
Metropolitana Linea B: fermata Castro Pretorio
Treno da Fiumicino Aeroporto – Ferrovia Metropolitana FM1

 

 

Subito dopo le feste natalizie, attendiamo vostri riscontri, auspicando la presenza di tutte le nostre associazioni, oltre alle altre organizzazioni invitate.

 

In attesa di risentirci, Auguriamo a tutti Buone Feste!!!

La Segreteria Organizzativa U.N.A.SA.M.

Cell. 328-7819230 (mercoledì ore 15-18)

email: unasam@unasam.it

 

 

 

bozza programma convegno Unasam 4 febbraio 2015

 

 

lista alberghi 2014

 

spazio disponibile

 

 

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Grazie

Incontro con i familiari a Castel di Guido per sabato 16/01/16

L’incontro coi i familiari  ed il Consiglio della Comunità si terrà a Castel di Guido sabato prossimo 16 gennaio con inizio alle ore 10 anziché il 23  con il seguente ordine del giorno:

  • bilancio del periodo natalizio
  • movimento accoglienze/ restituzioni
  • stato delle dimissioni protette
  • stato dei progetti individuali
  • progetti di sviluppo comunitario
  • aggiornamento sullo stato della Consulta Municipale e dell’Associazione Spazio Disponibile
  • varie ed eventualiloggi

“HABITA” – Conferenza regionale sulla salute mentale

Da: ALFREDO FERRARA [mailto:habita.ha@outlook.com]
Inviato: domenica 10 gennaio 2016 19:17
A:
Oggetto:

 

“ HABITA “

Associazione di Volontariato

ROMA

 

Conferenza regionale sulla salute mentale

 

Carissimi, vi ricordo che il giorno 14 p.v. alle ore 18, a via Montesanto n.71, nei locali del Centro di Salute Mentale, terremo il primo incontro per organizzare una conferenza regionale sulla salute mentale, della quale si era parlato nell’incontro del 17 dicembre u.s. tra i cittadini del nostro municipio e la consigliera regionale Marta Bonafoni. In questo incontro dobbiamo mettere a punto: per l’organizzazione logistica, tempi e luogo della conferenza, quali alleanze e quali inviti; per l’organizzazione tematica, gli obiettivi legati ai punti più problematici e che ci stanno a cuore, alcuni dei quali sono stati indicati nel documento del 17/12/2015 di Maria Grazia Minetti, che molti di voi conoscono. In sintesi : il passaggio dal criterio territoriale a quello diagnostico, che si evince dai decreti attuativi della Regione Lazio rispetto al progetto obiettivo del 2000, quali conseguenze e quali ricadute avrà sulla presa in carico, la riabilitazione e la terapia dei pazienti? Quale controllo ci sarà sulle comunità a lunga degenza delle cliniche private? Bisogna evidenziare la differenza sostanziale tra controllo amministrativo e controllo terapeutico.

I “percorsi” previsti dai decreti attuativi, che hanno tutta l’aria di “protocolli”, sostanzialmente rigidi, sono applicabili nella salute mentale? Il paradigma in essi contenuto è una sconfessione dei principi della 180, parcellizza e medicalizza oltre misura il paziente non considerandolo più nella sua totalità di persona.

Dopo l’uscita dalle comunità e dai “percorsi” previsti di un anno al massimo due, cosa si propone? Le case per i pazienti come saranno organizzate? Esisteranno ancora, o l’unica alternativa è la comunità a lunga degenza delle cliniche? E’ proprio vero che si risparmia con i tagli previsti e con il ricorso alle sovvenzioni per le cliniche?

Se è vero che l’accorpamento delle ASL dal punto di vista amministrativo può essere necessario, rimane il problema di come poi vengono organizzati gli interventi sul territorio. Torniamo così al problema di come coniugare il controllo amministrativo con gli obiettivi terapeutici.

Come vedete i punti sono molti e ognuno di voi può, dal proprio osservatorio, contribuire ad articolare meglio le problematiche che qui sono solo accennate. Ci aspettiamo di riuscire in questi incontri ad arrivare a formulare anche delle richieste e a fare delle proposte operative. Siamo nella necessità di unirci per contribuire a smuovere i politici e gli amministratori, ma soprattutto l’opinione pubblica  su ciò che sta passando in sordina sulle nostre teste.

Cordiali saluti a tutti, a presto

 

IL   PRESIDENTE

( NADIA  BOCCARA )

 

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