Centri Salute Mentale inefficienti: passivi al 73% delle emergenze

Centri Salute Mentale inefficienti: passivi al 73% delle emergenze

A denunciare i CSM il Dipartimento di Salute Mentale di Trento

 

Schermata

Una madre è disperata. Il figlio non mangia da giorni ed è chiuso in camera sua. Non risponde, non parla, si comporta in modo improvvisamente strano. Durante la notte lo sente parlare a voce alta come se stesse dialogando con qualcuno. La madre non sa che fare, è molto preoccupata e decide di rivolgersi a un Centro di Salute Mentale. Telefona e l’operatore di turno non sa che dirle. Il più delle volte le consiglia di portare il figlio dal medico curante, direttamente al CSM o al Pronto Soccorso, altre volte suggerisce di chiamare addirittura il 112 o il 113. In una telefonata che nel 53% dei casi risolve in meno di 5 minuti.

Questo il risultato sconcertante di una ricerca effettuata dal direttore del Dipartimento di Salute Mentale della Provincia di Trento – nonché referente nazionale del movimento “Le Parole ritrovate” – Renzo De Stefani, che ha condotto l’indagine ‘buone pratiche’ telefonando 51 CSM nel marzo 2016. Dai risultati si evince tristemente che nel 73% dei casi gli operatori e le operatrici al centralino per i CSM – Centri di Salute Mentale – conducono un’azione passiva nei confronti di un’emergenza. Una realtà oltre i confini dell’umanità, dove chi può e deve fare qualcosa invece se ne lava le mani. Soltanto nel 27% dei casi, infatti, l’operatore di turno conduce un’azione attiva nei confronti dell’emergenza: per azione attiva si intende disponibilità ad un colloquio con i genitori al CSM, disponibilità a parlare telefonicamente con il figlio o disponibilità ad effettuare una visita domiciliare.

“Come si ricava chiaramente dalle risposte fornite – afferma il dott. De Stefani – la maggior parte dei CSM, che devono essere il punto di riferimento per tutte le richieste che riguardano situazioni di crisi di un territorio, si sottraggono a interventi attivi nascondendosi dietro rifiuti di vario genere, di cui alcuni davvero incredibili per non dire peggio. Alcuni hanno addirittura consigliato alla madre di chiamare il 112 o il 113: questo non fa onore a quello che in tanti vorremmo vedere fare dai servizi di salute mentale italiana”.Un servizio importante, come quello che dovrebbe essere svolto, dato in pasto alla superficialità e alla negligenza. Di chi non ha né la sensibilità per fare questo mestiere, né la voglia di lavorare.spazio disponibile

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