Castel di Guido

Una breve rassegna stampa sulla tenuta di Castel di Guido

 

 

Beni comuni

Castel di Guido (Rm): domani inizia l’occupazione

13 gennaio 2017 ore 14.54

Per la Cgil bisogna dar vita, all’interno della tenuta, a diverse realtà integrate che potranno costituire il cluster laziale del biologico

“Non siamo più disposti a subire passivamente il silenzio delle istituzioni e ad assistere inermi a questo rimpallo delle responsabilità. Domani occuperemo Castel di Guido”. Così, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio, la Flai Cgil e la Cgil di Roma nord Civitavecchia Viterbo. “Le nostre organizzazioni – continua la nota – sono da tempo impegnate in un progetto di rilancio di quest’area agricola metropolitana, la più grande d’Europa. Si tratta di un territorio molto vasto, di proprietà della Regione Lazio, che ha al suo interno un’azienda agricola del Comune di Roma”.

Si tratta di un luogo sostanzialmente abbandonato a se stesso, nonostante le sue enormi potenzialità, dove i pochi operatori continuano a lavorare con spirito di sacrificio e abnegazione per mantenere in vita il bestiame ancora presente e garantire all’area un minimo di cura. Nel frattempo, in assenza di un presidio attivo e di prospettive per l’azienda, il caseificio è stato chiuso e le colture abbandonate. “Abbiamo elaborato un documento – spiega la Cgil – che disegna un possibile futuro per Castel di Guido e ottenuto l’adesione una serie di associazioni, di realtà imprenditoriali agricole e semplici cittadini, confluiti nel comitato ‘Campagna romana bene comune’. Ma nonostante le reiterate richieste di incontro alle istituzioni per confrontarci sul progetto, siamo rimasti completamente inascoltati. L’occupazione di domani nasce da questa esasperazione. Il nostro obiettivo è rilanciare l’azienda, promuovere la buona occupazione, preservare il carattere pubblico della proprietà e della gestione procedendo all’emanazione di bandi pubblici”.

“Il progetto su cui vorremmo richiamare l’attenzione delle istituzioni – aggiunge la nota – è ambizioso. Consiste nel dar vita, all’interno della tenuta di Castel di Guido, a diverse realtà integrate che potranno costituire il cluster laziale del biologico: un’azienda agricola biologica e multifunzionale, un’università (o più semplicemente scuola) del biologico, un centro di ricerca del biologico specializzato su prodotti di IV e V gamma, sulle tecnologie e le energie rinnovabili per l’agricoltura, un centro di trasformazione e di confezionamento dei prodotti agricoli a disposizione anche dei piccoli produttori agricoli biologici del Lazio, un pastificio, un sistema di energie rinnovabili a biomassa multi alimentata e biogas da rifiuti e compostaggio, una struttura amministrativa specializzata per intercettare i fondi nazionali ed europei sull’agricoltura e l’innovazione. Domani illustreremo alla stampa e ai cittadini ulteriori dettagli e fattibilità di questo piano di rilancio”.

 

castel

La tenuta agricola di Castel di Guido “rappresenta un patrimonio enorme e un potenziale valore aggiunto per tutto il territorio laziale. Tuttavia decenni di gestioni politiche scriteriate l’hanno ridotta, per molti versi, in condizioni disastrose sia sotto il profilo della tutela ambientale che per quanto concerne dignità e benessere degli animali. Senza dimenticare che un importante vettore di sviluppo economico si è trasformato progressivamente in un fardello. Basti pensare agli alloggi di servizio allocati a 6 euro mensili se non addirittura occupati abusivamente. Questa amministrazione ha quindi ereditato una situazione attraversata da criticità di ogni genere”, è lo scenario tracciato da Daniele Diaco, presidente della Commissione Ambiente

 

 

Ma non è nostra abitudine rassegnarci – garantisce – Intendiamo invertire la rotta e garantire una netta discontinuità, all’insegna di un’oculata programmazione che ci permetterà di mettere Castel di Guido a disposizione di tutti i cittadini invece che di pochi privati. Per invertire il trend, a stretto giro, trasferiremo la gestione al Dipartimento Tutela Ambientale. Si tratta di una scelta che certifica la volontà di valorizzare la tenuta in tutte le sue componenti, poiché crediamo pienamente in un solido progetto di riqualificazione”.

Diaco scandisce le tappe del programma che questa amministrazione intende perseguire. “Vogliamo mettere fine alla logica degli allevamenti intensivi e dar vita a una fattoria didattica-etica, raggiungibile e attraversabile a piedi o in bicicletta tramite un apposito percorso-natura che metta in risalto gli elementi archeologici. L’area diventerà il riferimento per la tutela e la valorizzazione delle biodiversità e accoglierà una rete di orti urbani sinergici con un ampio e variegato ventaglio di coltivazioni, incluse le colture per celiaci. Istituiremo, come in tutti i municipi, il parco canile e gattile per favorire il corretto rapporto zooantropologico e per promuovere le adozioni. Verrà creato un Santuario destinato all’accoglienza degli animali ‘da allevamento’ indesiderati e da ricollocare per restituire loro una vita serena, diritti e dignità. L’intera area diventerà in breve una meta privilegiata per tutte le scuole della regione. Non vogliamo – conclude – perdere più un istante: per Castel di Guido è scoccata l’ora del riscatto”.

 

 

Lazio, Coldiretti Roma: positivo il bando per Castel di Guido

E’ un bene importantissimo per il territorio

Roma, 13 gen. (askanews) – “Accogliamo positivamente la comunicazione da parte della Regione Lazio dell’uscita entro aprile del bando per la riqualificazione della Tenuta agricola di Castel di Guido, azienda che da anni necessita di un’operazione di rilancio. Si tratta di un bene importantissimo per il territorio, con grandi potenzialità inespresse che merita di essere valorizzato con serietà e impegno”. Così David Granieri, presidente di Coldiretti Roma e Lazio, sottolineando che “per questo è fondamentale proseguire lungo il percorso già avviato all’insegna della massima condivisione e trasparenza evitando episodi e situazioni che possano inficiare il lavoro svolto finora e i futuri obiettivi di crescita”

Lazio, Hausmann-Sartore: bando per la Tenuta di Castel di Guido

Puntiamo alla valorizzazione

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Roma, 13 gen. (askanews) – “Abbiamo convocato per la prossima settimana il tavolo tecnico di coordinamento per la valorizzazione della Tenuta di Castel di Guido che dovrà definire i contenuti del bando pubblico per il rilancio della Tenuta. E’ previsto per la prossima settimana anche un incontro con l’associazione coinvolta”. Lo dichiarano in una nota congiunta l’assessore regionale del Lazio al Bilancio, Patrimonio e Demanio, Alessandra Sartore e l’assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Carlo Hausmann. “Il tavolo di coordinamento, composto dalla Regione, Roma Capitale, Mibact – Soprintendenza Area archeologica di Roma, l’Arsial e tre esperti del settore, designati dalla Regione Lazio e dal Comune di Roma in questi mesi ha lavorato alla mappatura dettagliata del bene e ha messo in campo possibili idee di rilancio e di sviluppo dell’area, in vista dell’immissione in possesso della Regione Lazio da parte del Comune di Roma, avvenuta il 28 dicembre, per mezzo del commissario ad acta come previsto dalla legge regionale 14/2008. Il Bando volto alla riqualificazione del bene sarà pronto entro Aprile 2017”.

 

Roma, a San Lorenzo arriva il “cappuccino sospeso” per i senzatetto

Da “la Repubblica”

Roma, a San Lorenzo arriva il “cappuccino sospeso” per i senzatetto

L’iniziativa riprende il “caffè sospeso” di tradizione partenopea. A lanciarla nella capitale è stato l’Esercito della Salvezza

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Non è certo una tradizione romana ma la speranza è che lo diventi. Comincia da San Lorenzo, quartiere popolare, ritrovo di studenti fuorisede e non: in quattro bar storici (Marani, bar dei Sanniti, Sicilia Food&Chips e Gente di San Lorenzo), in questi giorni di freddo record, è possibile “lasciare pagato” un cappuccino caldo destinato a chi non se lo può permettere, ai tanti senza fissa dimora che attraversano quel territorio.

È il “cappuccino sospeso”, parente capitolino del “caffè sospeso” di origini napoletane. L’iniziativa porta il timbro dell’Esercito della Salvezza, un movimento internazionale evangelico protestante, che proprio a San Lorenzo gestisce un centro di accoglienza in via degli Apuli 41 che dà ristoro e ricovero a oltre 300 senza tetto. Nei quattro bar con i quali ha stretto un accordo, l’esercito della Salvezza ha posizionato una tazza nella quale verrà lasciato lo scontrino del “cappuccino sospeso” (“Non i soldi, perché non siamo evasori fiscali”, ci tengono a precisare gli esercenti) che sarà a disposizione dei clienti che verranno  dopo, specie di chi non ha il denaro per pagarlo.

“Il calore di una comunità in una tazza”, recita lo slogan della locandina che è stata affissa in questi giorni nei caffè. “Mi auguro che questa iniziativa da San Lorenzo possa diffondersi e contaminare tutta la città”, sottolinea Francesca Danese, ex assessore ai servizi sociali della giunta Marino, già presidente del Cesv, il centro servizi per il volontariato in regione.

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