Da “la Repubblica”
Roma, a San Lorenzo arriva il “cappuccino sospeso” per i senzatetto
L’iniziativa riprende il “caffè sospeso” di tradizione partenopea. A lanciarla nella capitale è stato l’Esercito della Salvezza
Non è certo una tradizione romana ma la speranza è che lo diventi. Comincia da San Lorenzo, quartiere popolare, ritrovo di studenti fuorisede e non: in quattro bar storici (Marani, bar dei Sanniti, Sicilia Food&Chips e Gente di San Lorenzo), in questi giorni di freddo record, è possibile “lasciare pagato” un cappuccino caldo destinato a chi non se lo può permettere, ai tanti senza fissa dimora che attraversano quel territorio.
È il “cappuccino sospeso”, parente capitolino del “caffè sospeso” di origini napoletane. L’iniziativa porta il timbro dell’Esercito della Salvezza, un movimento internazionale evangelico protestante, che proprio a San Lorenzo gestisce un centro di accoglienza in via degli Apuli 41 che dà ristoro e ricovero a oltre 300 senza tetto. Nei quattro bar con i quali ha stretto un accordo, l’esercito della Salvezza ha posizionato una tazza nella quale verrà lasciato lo scontrino del “cappuccino sospeso” (“Non i soldi, perché non siamo evasori fiscali”, ci tengono a precisare gli esercenti) che sarà a disposizione dei clienti che verranno dopo, specie di chi non ha il denaro per pagarlo.
“Il calore di una comunità in una tazza”, recita lo slogan della locandina che è stata affissa in questi giorni nei caffè. “Mi auguro che questa iniziativa da San Lorenzo possa diffondersi e contaminare tutta la città”, sottolinea Francesca Danese, ex assessore ai servizi sociali della giunta Marino, già presidente del Cesv, il centro servizi per il volontariato in regione.
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