MEDIAevo n. 20 – Dal sito di Repubblica rimbalza la campagna cui ha aderito anche l’Associazione Luca Coscioni, attivissima a tutela dei diritti dei malati e dei disabili. Voi che ne
pensate? In Olanda è addirittura a carico del servizio sanitario nazionale. Siete favorevoli o contrari all’assistenza sessuale alle persone con disabilità? Votate il sondaggio qui in calce.
“L’assistenza sessuale alla persona affetta da disabilità in Italia, a differenza di altri paesi europei, resta un argomento tabù.
Ora però una petizione spinge perché si apra un dibattito sereno che, aldilà delle polemiche, possa portare a proposte concrete e soluzioni legislative per i disabili italiani.
L’iniziativa della sottoscrizione online è stata lanciata a novembre da Max Ulivieri, web designer con una grave disabilità: “In poco più di due mesi – dice il promotore – , e senza nessuna pubblicità, si sono già raccolte circa 1.500 adesioni alla proposta di istituire, anche nel nostro Paese, la figura dell’assistente sessuale”.
Ad aderire all’appello in rete (firmiamo.it/assistenzasessuale) sono state in maggioranza persone comuni, senza alcun handicap e che hanno semplicemente sposato la causa.
L’argomento è delicato e si presta a facili strumentalizzazioni perché nell’opinione pubblica passa facilmente l’equiparazione fra l’assistenza sessuale e la prestazione sessuale fornita da terzi.
In realtà, spiegano i promotori dell’iniziativa, si configura come una pratica soprattutto relazionale, empatica e comunicativa che risponde a un problema reale dei disabili. “Le pulsioni sessuali costantemente represse e impedite nella loro manifestazione, sia autonoma sia relazionale – si legge nella petizione – si risolvono infatti in un costante e ossessivo stress psichico che affligge non poco l’esistenza di chi non ha autonomia nell’uso del proprio corpo. Determinate forme di disabilità, rendono impossibile l’uso delle mani, quasi tutte le forme di disabilità rendono difficoltosa, se non impossibile, l’interazione fisica e sessuale con partner adeguati, più spesso con qualunque tipo di partner consenziente”.
Di tutto questo, finora, in Italia non si è parlato, mentre in alcuni paesi europei la figura dell’assistente sessuale esiste e a volte è disciplinata dalla legge. “In Svizzera, Danimarca, Olanda, Svezia e Germania – spiega Ulivieri – ci sono associazioni che si occupano di questo tipo di assistenza. Addirittura in Olanda il servizio è a carico del servizio sanitario nazionale”.
“L’assistenza sessuale a persone con disabilità – precisa Ulivieri – è praticata da operatori volontari che hanno seguito dei corsi in ambito medico, sessuologico, etico e psicologico e che hanno sviluppato una grande sensibilità verso gli altri. Una terapia vera e propria rivolta al benessere psicofisico di persone che, per un motivo o per l’altro, si trovano a non essere autonome nell’espressione dei propri bisogni di tipo sessuale e, in senso lato, erotico-affettivi. Persone che possono riscoprire il proprio corpo come fonte di piacere e non solo di sofferenza e di disagi quotidiani, attraverso il contatto, le carezze, il massaggio, gli abbracci, i giochi erotici o anche semplicemente la presenza, l’affetto e l’umanità”.
Si tratta quindi di un’assistenza specializzata nella quale, sottolinea Ulivieri, due requisiti sono fondamentali: “L’assistente oltre ad avere uno spiccato senso dell’altruismo, deve certamente avere una grande apertura mentale. Va detto – precisa Ulivieri – che l’assistenza sessuale non prevede rapporti completi”. L’iniziativa deve comunque fare i conti con la realtà italiana e il problema più grosso in partenza sembrano appunto i tratti in comune con la prostituzione. “In Italia – ricorda Max Ulivieri – la prostituzione è illegale. Anzi, per essere più precisi, il favoreggiamento della prostituzione è fuorilegge. Ecco perché c’è assoluto bisogno di istituire con regole certe questo tipo di assistenza”.
Dopo la petizione online, che resta un’iniziativa privata, il prossimo passo sarà l’istituzione di un comitato per la raccolta ufficiale delle firme, da consegnare alle istituzioni. “I primi referenti – ipotizza Uivieri – potrebbero essere le Regioni”. Intanto si lavora per trovare sostegno e testimonial: “Al momento – conclude Ulivieri – possiamo già contare su un’attrice, due scrittori e quattro noti conduttori tv”. Fonte: http://www.Repubblica.it, accesso delle h.20 del 28 gennaio 2013.
Per firmare la petizione:
www.firmiamo.it/assistenzasessuale
L’assistenza sessuale alla persona affetta da disabilità fisica o mentale nasce per permetterle di fruire di una pratica necessaria, più spesso indispensabile, al suo benessere psicofisico. Le pulsioni sessuali costantemente represse e impedite nella loro manifestazione, sia autonoma sia relazionale, si risolvono in un costante e ossessivo stress psichico che affligge non poco l’esistenza di chi non ha autonomia nell’uso del proprio corpo.
Determinate forme di disabilità, rendono impossibile l’uso delle mani, quasi tutte le forme di disabilità rendono difficoltosa, quando non proibitiva, l’interazione fisica e sessuale con partner adeguati, più spesso con qualunque tipo di partner consenziente.
L’assistenza sessuale si configura come una pratica soprattutto relazionale, empatica e comunicativa. Attraverso il periodo in cui si svolgerà la sessione d’incontro tra la persona che lo richiede e l’assistente, il fulcro dell’interesse sarà nello stabilire un rapporto empatico.
Quello che l’assistente debitamente preparata deve riuscire a trasmettere all’altro è innanzitutto l’accettazione del suo corpo attraverso l’esplorazione manuale, l’accarezzamento, il massaggio.
Concedere un momento di profondo benessere e attenzione all’altro inteso nella sua dimensione olistica, globale: l’uso delle mani sarà accompagnato dalla voce, da musica, dal racconto.
L’assistenza viene non a caso definita sessuale. Il che significa che il corpo sarà preso in considerazione nella sua interezza. L’area genitale, generalmente la più trascurata nelle pratiche di massaggio e quella trattata con più distacco o imbarazzo in chi assiste la persona disabile nelle sue funzioni corporali quotidiane, sarà al centro di particolare attenzione e manipolazione, al fine di rimuovere tensioni e pulsioni concentrate e dannose che solitamente si manifestano come interesse ossessivo verso il sesso e l’area genitale in tutti quei casi in cui non trovino modo di essere canalizzate per molto tempo.
L’assistenza sessuale non prevede alcuna tipologia di contatto a rischio contagio, scambio di fluidi né penetrazione. La sfera sessuale è approcciata attraverso lo scambio emozionale e comunicativo, il sentimento dell’accettazione del corpo, la conduzione all’apice del piacere sessuale attraverso le mani. La durata indicativa della sessione d’incontro è un’ora e mezza.”
Il nostro gruppo su facebook “Assistenza Sessuale”. E’ una scelta.
ALCUNI COMMENTI:
Daniele Terriaca Condivido pienamente…è importante garantire il piacere per una buona qualità di vita.
12 minuti fa – Rispondi
STEFANO MARCHICA mi sembra giusto, ma dovrebbero essere volontari
40 minuti fa – Rispondi
Alessandro Roggi Fare sesso è un diritto per ogni essere umano
circa un’ora fa – Rispondi
Stefano Casalone perchè siamo tutti esseri umani, in tutto, anche chi ha di meno!
circa un’ora fa – Rispondi
circa un’ora fa – Rispondi
Marcella Hitsugaya Più che giusto. Doveroso e necessario. Aderisco con entusiasmo perché anche questa è una battaglia per la dignità umana che non può e non deve essere calpestata!!
circa un’ora fa – Rispondi
Paolo Ottomano Sarebbe bello che ci fosse assistenza e soprattutto educazione e informazione anche per chi non è disabile, dato che i rapporti cominciano quando siamo ancora adolescenti spacconi e disinformati 😀
circa un’ora fa – Rispondi
4 ore fa – Rispondi
Luisella Sole Poter fare sì che il corpo non sia solo oggetto di accudimento e cura medica e fisioterapica, ma anche sfiorato e toccato da mani affettuose e calde (sia pure per lavoro) credo sia positivo e bello per ognuno, malato disabile o semplicemente vecchio. D’altra parte da tempo la figura di assistente sessuale da anni esiste negli Stati limitrofi… Mi sono letta il programma formativo che applicano in Svizzera; è di tutto rispetto, per un numero rilevante di ore. Credo infatti che queste persone devano essere ben preparate anche psicologicamente, oltre che sessuologicamente.
leri alle ore 9:59 – Rispondi
Marco Busilacchi mi sembra un’iniziativa giusta e civile
Sabato alle 23:09 – Rispondi
Jessica Passanisi E’ facile mettere una firma e sostenere l’iniziativa nei panni di una persona “normodotata”(termine odiosissimo ma purtroppo comunichiamo per codice linguistico e questi sono i portatori di significato), io la metto nella piena consapevolezza che a tutti potrebbe succedere di non esser più autosufficienti o di essere a contatto con chi non lo è più, la mia è una firma che riflette l’assoluto sostegno non ipocrita o pervaso di spirito caritatevole. Firmo non solo per le persone affette da disabilità fisica o mentale, ma anche per me!
Sabato alle 19:16 – Rispondi
Sabato alle 6:39 – Rispondi
Michela Abis un diritto è un diritto se lo è per tutti!
Venerdì alle 21:04 – Rispondi
Giacomo Andrei L’assistenza sessuale. Un’altra battaglia di civiltà…
Venerdì alle 19:36 – Rispondi
Diego Monselice è un bisogno primario dell’essere umano. Normalità è anche poter soddisfare questo bisogno, e chi non lo può fare da solo…?
Venerdì alle 16:44 – Rispondi
Venerdì alle 15:49 – Rispondi
Venerdì alle 14:31 – Rispondi
ALBERTO ALDEGHI Credo che sia necessario perchè la sessualità è un aspetto fondamentale della vita di ciascuno di noi e non ci si può più nascondere dietro falsi moralismi e falsi pudori. Firmo con convinzione!
Venerdì alle 13:03 – Rispondi
Nicola Bianchi Un atto di civiltà. Grazie per esservi messi in moto!!! (Nicola B., Firenze)
Venerdì alle 11:28 – Rispondi
Debora Priori E’un grande gesto di solidarità
Venerdì alle 8:36 – Rispondi
Lucio Bertè Sono convinto che risponda ad una esigenza umana fondamentale che la famiglia non può o non riesce ad assolvere per un tabù che porta a rimuovere il problema e a negare la sessualità del congiunto disabile,lascandogli irrisolta una sofferenza per una deprivazione sensoriale fondamentale,quale è quella del piacere sessuale come risultato del rapporto intimo con l’altro da sè, per uno sviluppo dell’affettività equilibrato e fondante di ogni vera e possibile integrazione sociale. La mancanza di questo aspetto credo sia la principale causa della percezione dolorosa della propria diversità ed esclusione dalla vita. Risultano falsati tutti i rapporti con i famigliari che – nonostante assolvano in tutto o in parte altre funzioni vitali – vengono vissuti come coloro che scoraggiano,ostacolano, impediscono, negano la sua legittima ricerca del piacere, anche reprimendolo e inducendo in lui sensi di colpa,e spingendolo a vivere la sua pulsione naturale come ossessione. Dunque occorre anzitutto persuadere le famiglie che questa assistenza è fondamentale per riequilibrare i rapporti affettivi tra i suoi membri e soprattutto per il bene del loro congiunto,per lo sviluppo delle sue relazioni sociali tanto nell’immediato quanto nella prospettiva che preoccupa principalmente i genitori, quella del momento in cui loro verranno a mancare.
Venerdì alle 8:03 – Rispondi
Venerdì alle 9:52
Giovedì alle 22:21 – Rispondi
Cristina Mancini per alcuni tipi di disabilità è indispensabile e aiuta a vivere megli
Giovedì alle 22:19 – Rispondi
Giovedì alle 22:16 – Rispondi
EMANUELE FANELLI Ho prestato servizio anni fa presso un centro diurno per disabili e confermo che il contatto fisico era uno degli aspetti più ricercati e importanti nella relazione con loro. qui si va oltre, ma naturalmente ci si deve e ci si vuole rifere a situazioni di piena consapevolezza e consenso dei soggetti disabili.
Giovedì alle 21:36 – Rispondi
Venerdì alle 9:53 Mena Nunziata penso ke ognuno debba avere la scelta di decidere ogni uomo ha diritto di decidere cosa fa + bene al proprio corpo la mente,sono favorevole
Giovedì alle 19:18 – Rispondi
Max Freschi mi sembra giusto e democratico
Giovedì alle 15:44 – Rispondi Mario Frusi per la dignità di chi già soffre a causa di una disabilità
Giovedì alle 15:12 – Rispondi
Giovedì alle 14:57 – Rispondi Alessandra Panaro un atto di civiltà doveroso..
Giovedì alle 14:55 – Rispondi
Michele Passarelli aderisco volentieri a questa campagna per il progresso. grazie.
Giovedì alle 14:02 – Rispondi
Matteo Micheli Mi associo completamente a questa campagna di cresita civile, sociale, morale e personale. Veramente complimenti
Giovedì alle 13:43 – Rispondi
Paolo Nodari Non mi addentro nell’argomento ma sono d’accordo sull’iniziativa.
Giovedì alle 13:38 – Rispondi
Giovedì alle 11:53 – Rispondi
Rita Pappalardo anche questo si chiama libertà
Giovedì alle 11:44 – Rispondi
Laura Nicoletto purtroppo sono necessarie campagne come questa… speriamo che un seguito positivo sia solo il primo passo verso una trasformazione della nostra società (cioè degli individui!)
Giovedì alle 10:58 – Rispondi
Cristiana Marzocchi Mi sembra giusto, hanno le stesse pulsione degli uomini sani. Cristiana
Giovedì alle 10:20 – Rispondi
Giuseppe Potenza Condivido in pieno su questo argomento che è tabù in questa società perbenista. Ma temo, come con l’ altro argomento tabù che è la prostituzione, tutti lo sanno ma tutti fanno i sepolcri imbiancati.
Giovedì alle 9:20 – Rispondi
Mario Donega condivido pienamente e sottoscrivo
Giovedì alle 8:15 – Rispondi
Gionata Grassi Da operatore del settore non posso che sottoscrivere!
Mercoledì alle 22:21 – Rispondi
Massimo Zumerle Grazie di avere pensato a ciò. Dio vi benedica
Mercoledì alle 21:08 – Rispondi
Francesco Gibellieri ho un amico disabile e capisco il problema .
Mercoledì alle 21:04 – Rispondi
Ivo Guzzinati Sarebbe ottimo ma con questa chiesa la vedo dura
Mercoledì alle 20:00 – Rispondi
Mercoledì alle 19:35 – Rispondi
Francesco Micheli Condivido pienamente la proposta: ritengo anche io che una figura simile possa essere di aiuto anche a molte altre persone.
Mercoledì alle 19:32 – Rispondi
Fiorenza Colloridi Vorrei entrare in contatto con associazioni di disabili per capire se è possibile offrire la mia disponibilità per un percorso formativo come operatrice sessuale non appena venisse revisto o legalizzato o anche non legalizzato ma previsto, magari effettuando la formazione all’estero, e formalizzabile in qualche altro mondo.
Mercoledì alle 18:26 – Rispondi
Francesco Figini Personalmente penso che sia giusta una figura cosi per tutti quanti, ma ovviamente per noi disabili lo è ancora di più dato che siamo rallentati in molte cose. Sono estremamente d’accordo con ciò! Francesco da Milano
Mercoledì alle 18:22 – Rispondi
Mercoledì alle 17:21 – Rispondi
Ruggero Fabri Finalmente una proposta seria, laica e soprattutto indispensabile per le persone disabili. Io ricopro il ruolo di coordinatore di un Centro per disabili a Pesaro(da tanti anni….).
Mercoledì alle 15:48 – Rispondi
Giovanni Maniglia sono fermamente convinto che in molti casi può essere un sano toccasana e un modo di dare a questi ragazzi parte della vita che le viene negata grazie a presto
Mercoledì alle 15:01 – Rispondi
Mercoledì alle 14:38 – Rispondi
Mercoledì alle 14:14 – Rispondi
Rosa Foti Sono d’accordo sul fatto di dare a tutti gli stessi diritti ed opportunità anche sessualmente, per una qualità di vita migliore specie a chi è meno fortunato.
Mercoledì alle 13:41 – Rispondi
Mercoledì alle 13:12 – Rispondi
Mercoledì alle 12:52 – Rispondi
Benito Ravone concordo con l’iniziativa, la reputo giusta e bilanciata. l’unica mia perplessità è il coinvolgimento emotivo del paziente…cioè, visto che nessuno gli ha mai dato “certe emozioni”, potrebbe quest’ultimo subire un innamoramento che chiaramente non sarà corrisposto? non credo che può tutto risolversi in una pratica meccanica!!! boh, forse mi sbaglio????
Mercoledì alle 12:35 – Rispondi
Laura Caceffo L’appagamento sessuale è un diritto che riguarda ogni essere vivente:Lowen insegna!
Mercoledì alle 12:12 – Rispondi
Romina Vivona La possibilità di provare piacere sessuale non può e non deve essere negata a nessuno. Che ben venga questa figura professionale.
Mercoledì alle 12:08 – Rispondi
Mauro Ferraris l’argomento è veramente delicato e personale, ma farsene carico a livello collettivo rappresenta una presa di coscienza obbligatorio. Tra i mille tabù che devono essere socialmente affrontati, questo è certamente uno dei più sensibili
Mercoledì alle 12:04 – Rispondi
Mercoledì alle 12:00 – Rispondi
Sonia Lovo è una figura spesso necessaria.ottima idea.
Mercoledì alle 10:59 – Rispondi
Mercoledì alle 10:15 – Rispondi
Mercoledì alle 8:47 – Rispondi
Mercoledì alle 7:59 – Rispondi
Ruggero Mameli Purtroppo l’italia ignora da sempre l’esigenza di amare. In Europa non vi e’ paese piu’ retrogado che calpesta con decisione e violenza l’amore in qualsiasi forma che non sia quella dettata da vaticano, che con altrettanta decisione e violenza entra nella nostra quotidianita’ e in quella Della Repubblica, calpestando il diritto alla sovranita’. Firmiamo numerosi e facciamo si che il nostro diritto ad amare e ad essere amati finalmente prevalga. Amare, indistintamente amare. Sempre!
Mercoledì alle 5:46 – Rispondi
Luca La ferlita È un passaggio obbligato. Un gesto di civiltà legato alla logica, all’onestà intellettuale degli individui.
Mercoledì alle 1:37 – Rispondi
Mercoledì alle 1:00 – Rispondi
Mirco Baldini Sarebbe una scelta di civiltà.
Mercoledì alle 0:51 – Rispondi
Marco Burini un passo verso il riconoscimento di una necessità finora negata da una classe politica “cattobigotta”. Marco
Mercoledì alle 0:43 – Rispondi
Antonio Caridi speriamo sia fatta questa legge prima possibile queste persone non devono soffrire solo per del bigottimismo. io non oh figli disabili ma se li avrei non ci penserei 2 volte ah portarli ah mignotte se necessario ah costo di sfociare nell’illegalita perchè anno bisogni come tutti.
Mercoledì alle 0:03 – Rispondi
Anna E Ne hanno veramente bisogno
Martedì alle 23:46 – Rispondi
Francesco Morgante È un diritto che è stato negato fin troppo a lungo. Ora basta.
Martedì alle 22:48 – Rispondi
Luciano Mazzucato Come sempre, il nostro paese dimostra di essere sempre agli ultimi posti nella classifica per civiltà e diritti
Martedì alle 22:37 – Rispondi
Karen Carboni Ecco un altro passo nella mia battaglia per i diritti dei disabili. Karen Educatrice
Martedì alle 21:44 – Rispondi
Lucia Macli LA civiltà è anche questo.
Martedì alle 20:55 – Rispondi
Pamela Proto anche in un ambito delicato come questo, l’italia dimostra un’arretratezza patologica e vergognosa. il sesso non è altro che un’esigenza biologica come tante, così come la possibilità di instaurare una relazione affettiva o erotica con qualcuno, ed è uno dei tanti ambiti della vita in cui le persone con disabilità sono più svantaggiate. il fatto di relazionare la questione con la prostituzione dimostra, ancora una volta, l’ignoranza e la stupidità di tante persone, di cui le istituzione hanno buon gioco ad avvantaggiarsi.
Martedì alle 20:26 – Rispondi
Martedì alle 20:12 – Rispondi
Alessandro Luciani sarebbe molto utile………la solitudine sarebbe alleviata:-)
Martedì alle 19:25 – Rispondi
Diego Maroni la felicità è un diritto, e ognuno deve poterla raggiungere nel modo che preferisce (nei limiti del legale, ovviamente)
Martedì alle 19:02 – Rispondi
Martedì alle 19:02 – Rispondi
Daiana Viero tutti hanno diritto a questo infinito piacere.
Martedì alle 19:00 – Rispondi
Giovanni Attardi E’ giusto che tutti abbiano una vita sessuale pienamente appagata e l’idea mi piace perchè rispetta anche i bisogni di chi, spesso, attraversa maggiori difficoltà in questo contesto. Ovviamente questo esiste già da tempo in paesi decisamente più sviluppati di noi a livello sociale
Martedì alle 18:50 – Rispondi
Andrea Morelli è giusto che tutti abbiano la possibilità di sfogare le proprie pulsioni
Martedì alle 18:04 – Rispondi
Martedì alle 17:53 – Rispondi
Gianni Checchi L’Italia deve compiere grossi passi avanti su aspetti della vita finora oscurati.
Martedì alle 17:39 – Rispondi
Abisciu Cipriani Cipriani Abisciu – massaggiatore domiciliare a Roma
Martedì alle 17:29 – Rispondi
Martedì alle 16:55 – Rispondi
Martedì alle 16:52 – Rispondi
Riccardo Cavallara Onestamente non penso che servirà a qualcosa ma ho deciso di firmare la petizione. In Italia la questione è complessa, la “chiesa” e i “credenti con il cercello disattivato” condizioneranno i politici “cattolici quando fa comodo” per bloccare tutto….
Martedì alle 16:48 – Rispondi
Martedì alle 16:38 – Rispondi

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